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Non c’è nessun collegamento tra il prete deceduto per arresto cardiaco e la sperimentazione del vaccino di Moderna contro la Covid-19

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9 dicembre 2020
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Mercoledì 9 dicembre 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo pubblicato il 3 dicembre dal sito web Il portale degli italiani immigrati (di cui ci eravamo già occupati in un’altra occasione).

L’articolo oggetto della nostra verifica si intitola “Vaccino Covid, morto prete volontario dopo due mesi dall’iniezione” e riferisce di un prete americano, padre John Fields, «deceduto all’età di 70 per “arresto cardiaco”, due mesi dopo aver preso la seconda dose del vaccino Moderna contro il Covid-19». Secondo l’autore dell’articolo, il blogger e collaboratore de Il Giornale Riccardo Palleschi, «Tutto è cominciato il 28 agosto scorso quando, l’Università della Pennsylvania, ha chiesto all’uomo di partecipare alla sperimentazione». L’articolo si conclude spiegando che «al momento la morte non è stata ufficialmente correlata alla sperimentazione ma, da quanto si apprende, il prete godeva di ottima salute. Motivo per cui è stato scelto per la sperimentazione».

Si tratta di una notizia presentata in modo fuorviante, che contribuisce a creare ingiustificato allarmismo sul tema del vaccino anti-Covid.

Padre John Fields è deceduto il 28 novembre 2020 nella sua casa di Philadelphia, in Pennsylvania, all’età di 70 anni e il sito della parrocchia che gestiva parla di un arresto cardiaco.

Come racconta la testata cattolica The Dialog, Fields si era entusiasticamente offerto volontario per la terza fase della sperimentazione del vaccino di Moderna contro la Covid-19, assumendo due dosi nei giorni 31 agosto e 1 ottobre. Il sito web della comunità cattolica di Philadelphia, CatholicPhilly, spiega che a Fields era stato chiesto di controllare scrupolosamente la temperatura corporea e di segnalare qualsiasi eventuale sintomo accusato dopo la somministrazione del vaccino: il parroco non aveva segnalato alcuna anomalia. Nonostante ciò, sui social la morte di Fields è stata immediatamente collegata alla sperimentazione del vaccino e la notizia è stata utilizzata come mezzo di propaganda anti-vaccinale. Al momento in realtà la morte non è in alcun modo collegabile alla sperimentazione di Moderna.

Inoltre, come hanno spiegato i colleghi francesi di Lci, non esiste alcuna prova che Fields abbia realmente assunto il vaccino: come abbiamo infatti già sottolineato, la fase 3 della sperimentazione di un vaccino prevede che a metà dei volontari sia somministrato un semplice placebo. Si tratta di studi effettuati “in doppio cieco”: né il volontario sottoposto al test né il medico che somministra l’iniezione sa se riceve placebo o vaccino, per eliminare ogni possibile influenza dovuta alle aspettative di entrambi.

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