- Un post su X mette in dubbio la storia di Ben Midler, 97enne sopravvissuto a sei campi di concentramento, perché sarebbe stato impossibile fuggire dai campi.
- È una notizia infondata che fa parte del filone negazionista dell’Olocausto.
- Midler è sopravvissuto a sei campi di concentramento principalmente perché era in forze per lavorare e si è sempre offerto volontario per farlo.
Il 17 novembre 2025 su X è stato condiviso un post che afferma che la vicenda di Ben Midler, 97enne sopravvissuto a sei campi di concentramento, tra cui Auschwitz, sarebbe falsa.
È una notizia infondata che fa parte del filone negazionista dell’Olocausto.
Benjamin Midler è un ebreo polacco nato a Bialystok nel 1928. Quando aveva 12 anni, l’esercito nazista invase la Polonia e la sua famiglia fu costretta a vivere in un ghetto insieme ad altri 45mila ebrei.
Come testimoniato da Midler in diverse occasioni e interviste e raccontato dai media polacchi, dall’età di 15 anni fu portato in un primo campo di concentramento, Majdanek (dove la sua famiglia venne uccisa) e nei successivi due anni venne spostato in altri 5 campi: Bliżyn, Auschwitz-Birkenau (dove venne tatuato con il codice B2433), Sachsenhausen e Ohrdruf. Midler venne liberato all’età di 17 anni dall’esercito sovietico mentre si trovava a lavorare nel campo di Babelsberg.
La prima volta è stato un caso fortuito: come spiegato da Midler stesso nei suoi racconti, a 15 anni è stato portato a Majdanek e non nel campo di sterminio di Treblinka, come il resto degli abitanti del ghetto di Bialystok, perché i treni che li dovevano trasportare erano già pieni. Midler poi, racconta ancora nelle varie testimonianze, è sopravvissuto agli altri campi perché, principalmente era in forze per lavorare e si è sempre offerto volontario per farlo. Non esiste alcuna prova o riscontro che dimostri che la vicenda di Ben Midler sia falsa, come sostenuto in maniera infondata nel post in analisi.
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