Come lavoriamo
Per selezionare i contenuti da analizzare monitoriamo i temi che circolano su media, social network ed applicazioni di messaggistica. Oltre ad esaminare i contenuti segnalati dai nostri lettori tramite il servizio WhatsApp e la sezione del sito “segnalazioni”, utilizziamo strumenti che ci consentono di identificare temi o notizie virali.
Ci occupiamo esclusivamente di contenuti che si basano su fatti o numeri verificabili. Non analizziamo opinioni, messaggi privati, previsioni per il futuro e in generale tutto ciò che non si può confrontare con numeri o informazioni che provengono da fonti affidabili. Applichiamo per tutti i contenuti gli stessi standard di verifica.
Citiamo sempre, attraverso numerosi link, le fonti su cui basiamo le nostre valutazioni, in modo che il lettore possa replicare facilmente il processo di verifica da noi eseguito ed eventualmente smentirlo nel caso in cui avessimo interpretato male i dati a disposizione.
Usiamo preferibilmente almeno due fonti per verificare le notizie, tranne nei casi in cui esiste un’unica fonte pertinente. Scegliamo fonti primarie, e nel caso in cui non siano disponibili, spieghiamo nell’articolo i motivi per l’uso di fonti secondarie. Valutiamo l’utilizzo di fonti anonime solo nel caso in cui rendere pubblici i nomi ne metterebbe a rischio la sicurezza. In generale, ci rifacciamo sempre a fonti aperte e consultabili o contattando direttamente gli attori coinvolti, quando possibile.
Ad esempio, se un contenuto virale afferma che uno studio sui vaccini ha dimostrato che provocano tumori o altri gravi patologie, recuperiamo la ricerca citata, la leggiamo per intero per capire se le conclusioni raggiunte sono davvero quelle riportate. Quando possibile contattiamo anche gli autori dello studio per avere una conferma o una smentita ufficiale.
Durante eventi d’impatto per l’opinione pubblica, come ad esempio terremoti o attentati, girano molto foto e video che pretendono di mostrare quanto accaduto. Tramite la ricerca inversa per immagini cerchiamo di capire se quegli scatti e quelle clip mostrano effettivamente il fatto accaduto o se sono scene vecchie diffuse quindi in maniera ingannevole online. Nel secondo caso cerchiamo sempre di ricostruire anche il reale contesto di queste immagini fuorvianti.
I contenuti di debunking analizzati vengono ricondotti ad una delle seguenti categorie:
- Notizia vera: la notizia è reale, non contiene informazioni inesatte o fuorvianti.
- Notizia falsa: quando l’informazione è inventata, senza alcun riscontro fattuale nella realtà.
- Fuori contesto: l’informazione è presentata senza un contesto completo – a volte addirittura in un contesto non suo – e per questo trae in inganno il lettore.
- Notizia satirica: un contenuto ironico o satirico è ripreso fuori dal suo contesto originario con il risultato di far credere che la notizia sia vera.
- Immagine modificata: la foto (o il video) sono modificati/alterati digitalmente per ingannare il lettore e diffondere un contenuto falso.
- Creata con IA: un’immagine generata con intelligenza artificiale (IA), utilizzata senza un esplicito riferimento all’IA.
- Senza prove: la notizia non è accompagnata da fonti e per questo non è dimostrabilmente vera o falsa.
- Notizia vecchia: quando una notizia passata viene riproposta e presentata come attuale.
- Notizia imprecisa: quando l’informazione diffusa non corrisponde pienamente al fatto riportato, ma non può comunque essere considerata del tutto falsa.
Prima della pubblicazione, tutte le analisi vengono sottoposte a due cicli di revisione da parte di due fact-checker, oltre dell’autore originale, per individuare eventuali errori e imprecisioni.
I lettori sono invitati a segnalare errori, imprecisioni o inesattezze nei commenti sotto ai nostri articoli, tramite un messaggio diretto al numero WhatsApp 342 1829843 o con una e-mail all’indirizzo segnalazioni@facta.news.
Nessuno dei fondatori o dei membri dello staff fa parte di partiti e/o movimenti politici e non essere attivi in politica è uno dei requisiti per lavorare o collaborare con Facta.news, verificato durante il processo di selezione dei candidati.