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Questa non è una ragazza violentata da 7 egiziani

Questa non è una ragazza violentata da 7 egiziani

23 maggio 2025
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Il 18 maggio 2025 è stata condivisa su X la notizia di «una ragazzina di 13 anni» che «è stata rapita da 7 migranti egiziani a Catania». I criminali avrebbero «legato il fidanzato della povera ragazza, che è stato costretto a guardare». Al post è allegata anche la foto della presunta vittima.  

Si tratta di una notizia fuorviante. 

La notizia di 7 ragazzi egiziani che a Catania hanno violentato una ragazza di 13 anni è vera, e risale a inizio 2024. Come riportato all’epoca da diverse testate italiane, la violenza sessuale è avvenuta la sera del 30 gennaio nel parco di Villa Bellin, dove due ragazzi minorenni hanno violentato la ragazza, mentre gli altri cinque (uno di loro era minorenne) hanno immobilizzato il suo fidanzato.

I sette ragazzi erano stati identificati e fermati qualche giorno dopo dalle forze dell’ordine e portati nel carcere di Catania Piazza Lanza o ai domiciliari, mentre i tre minori sono stati accompagnati al Centro precautelare di prima accoglienza della città. Al momento, uno di loro è stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, un altro a 12 anni e otto mesi, mentre gli altri cinque ragazzi sono ancora sotto processo.

La foto pubblicata sui social però non mostra la vittima di Catania. La persona ritratta infatti è Fortuna Loffredo, bimba di sei anni che nel 2014 è morta dopo essere stata lanciata dall’ottavo piano di un palazzo a Caivano, in provincia di Napoli. Il colpevole è stato identificato nel vicino di casa Raimondo Caputo, condannato all’ergastolo per omicidio e violenza sessuale nei confronti della bambina.

  • Su X gira la foto di una ragazzina di 13 anni che sarebbe stata rapita da 7 migranti egiziani a Catania.
  • La notizia raccontata è vera, ed è successa nel 2024, ma non non combacia con la foto della ragazza condivisa.
  • La persona ritratta infatti è Fortuna Loffredo, bimba di sei anni che nel 2014 è morta dopo essere stata lanciata dall’ottavo piano di un palazzo a Caivano (Napoli) da Raimondo Caputo.
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