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Il panico satanico non ha risparmiato nemmeno le bambole Labubu

Soprattutto negli ambienti cristiani, c’è chi le accusa di satanismo, di legami con il demone mesopotamico Pazuzu e di esercitare influenze occulte

10 settembre 2025
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Le bambole Labubu, disegnate dall’illustratore Kasing Lung e divenute fenomeno globale grazie all’azienda di giocattoli cinese Pop Mart, hanno conquistato il mercato delle blind box e l’immaginario pop. Allo stesso tempo, però, sono state accusate di satanismo dagli ambienti cristiani, di legami con il demone mesopotamico Pazuzu e di esercitare influenze occulte, contrastate da benedizioni in chiesa e roghi domestici. Tutte paure già vissute con i pupazzi Furby, Pokémon e le saghe fantasy Harry Potter e Twilight.

“Labubu = Pazuzu”

Nate nel 2015 dalla penna di Kasing Lung, illustratore di Hong Kong, come personaggio secondario del libro per l’infanzia The Monsters, le bambole Labubu sono diventate un elemento da collezione dopo essere state lanciate da Pop Mart, azienda cinese specializzata in giocattoli da collezione e blind box, pacchetti sigillati che contengono oggetti a sorpresa. Sono diventate presto un accessorio alla moda molto costoso, indossato da celebrità come Rihanna, Dua Lipa e Madonna e virale su TikTok. Il prezzo della vendita al dettaglio è salito fino a 27,99 dollari ma gli esemplari più rari si trovano su circuiti secondari di mercato anche per 501,99 dollari. Ne esistono di diversi formati, tra cui una Labubu alta 1,2 metri che è stata venduta all’asta in Cina per 170mila dollari. Nei primi sei mesi del 2025, Pop Mart ha registrato un fatturato di 1,93 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è balzato di quasi il 400 per cento rispetto all’anno precedente.

 

È la sua estetica ugly-cute ad affascinare il mercato. Richiama il trickster della mitologia, una figura antropomorfa ambigua e al di fuori delle regole convenzionali, ma anche il cinema stop motion alla Tim Burton, unendo elementi gotici e méng, termine cinese che indica tutto ciò che è carino e ha un forte peso sulla moda.

Proprio dall’estetica delle Labubu è nata una teoria che le ritiene ispirate al demone mesopotamico Pazuzu e dunque per questo diaboliche. Pazuzu, nella cultura sumera, era la divinità connessa al vento e, a seconda delle rappresentazioni, veniva ritratto con il corpo ricoperto di scaglie, gli arti anteriori leonini, i posteriori da rapace, la coda da scorpione, quattro grandi ali aperte, le corna da capra, gli occhi tondi e sporgenti, la bocca sogghignante e le zanne aguzze.

Nel film L’Esorcista, è proprio il demone Pazuzu a possedere Regan MacNeil, la protagonista. Inoltre in un episodio dei Simpson, Homer regala alla piccola Maggie una statuetta di Pazuzu che incanta poi tutta la famiglia e la casa. La puntata è stata ripresa online per mettere in guardia i genitori e invitarli a non regalare ai loro figli queste bambole.

Le benedizioni delle Labubu

La derivazione delle Labubu dal demone Pazuzu è già stata smentita da Kasing Lung stesso, che ha spiegato di essersi trasferito con la famiglia nei Paesi Bassi quando aveva sette anni e di essersi appassionato a fiabe e folklore tradizionali, disegnando bambole ispirate ai folletti del Nord Europa fin da bambino.

Nonostante ciò, sui social media sono state diffuse storie di persone che dopo aver acquistato una Labubu si sentono spiritualmente sconnesse e che hanno visto la propria bambola cambiare il colore degli occhi e ingrandire il proprio sorriso. 

A causa di queste teorie alcune persone hanno portato la bambola in chiesa perché sia benedetta. Alcuni la espongono alla benedizione collettiva che avviene alla fine della celebrazione, altri si rivolgono direttamente ai ministri del culto. In Iowa, ad esempio, un prete ha benedetto una Labubu e in Messico un presbitero ha cosparso la bambola di acqua santa direttamente al fonte battesimale.

Queste azioni hanno destato numerose critiche tra i fedeli, prima tra tutte quella di sminuire il rito della benedizione. A ciò si aggiunge un’altra perplessità: benedire le Labubu significa, indirettamente, legittimare un fenomeno di consumismo sfrenato. Le bambole muovono un mercato milionario fatto di edizioni limitate, file interminabili per accaparrarsi l’ultimo modello e prezzi esorbitanti per oggetti prodotti in modo non sostenibile.

Le Labubu bruciate

Le fantasie sull’origine demoniaca della bambola sono state accolte da gruppi religiosi di diversi Paesi, che in alcuni casi hanno optato per soluzioni violente. In Nord America sono stati organizzati alcuni roghi domestici in cui le Labubu sono state bruciate per distruggere i demoni che si troverebbero al loro interno, con tanto di preghiere e invocazioni a Dio mentre le fiamme distruggono le bambole.

La pagina Facebook filippina Baptist Articles of Faith ha pubblicato un avviso per mettere in guardia le persone dall’acquisto delle bambole. «Anche se l’oggetto in sé non è maledetto, glorifica l’oscurità, influenza negativamente i bambini e rischia di danneggiare la testimonianza di fede», si legge. «Per questi motivi, i cristiani farebbero bene a evitare di acquistare o esporre bambole Labubu. Come seguaci di Cristo, siamo chiamati a riempire i nostri cuori e le nostre case di ciò che è puro, santo e che glorifica Dio, non di oggetti che rimandano al mondo dei demoni travestiti da giocattoli».

Un gruppo cristiano statunitense ha inoltre avviato una raccolta fondi per acquistare e distruggere la Labubu più grande del mondo, da loro soprannominata “il demone alfa”, che probabilmente corrisponde a quella alta 1,2 metri venduta all’asta in Cina.

Il volantino dell’iniziativa rimanda al sito web Labubu is Satan e invita a «bruciare la bambola, scacciare lo spirito», ispirandosi a un versetto del Vangelo di Matteo che corrisponde alla chiusa della preghiera cristiana “Padre nostro”: «e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male» (Mt 6,13). Il gruppo intende raccogliere 150mila dollari in contanti o criptovalute, ma non viene dichiarato quanto è già stato donato.

C’è infine chi sostiene che la vera attività demoniaca non sia la bambola di per sé, ma la propaganda allarmistica attorno a essa, che spinge a vedere le Labubu come diaboliche, «perché quando spendiamo tutte le nostre energie cercando il diavolo, smettiamo di cercare il volto di Dio. Ed è allora che perdiamo la nostra forza». Anziché allarmarsi davanti alle Labubu, quindi, bisognerebbe rafforzare la propria fede e così «sarà lui [il diavolo] a correre» e ad allontanarsi dall’umanità.

Furby e Pokemon

Credere che dei giocattoli e prodotti per l’intrattenimento contengano dei demoni non è un fenomeno del tutto nuovo. Alla fine degli anni Novanta, venne lanciato sul mercato prima statunitense e poi mondiale Furby, un animaletto robotico creato da Dave Hampton e Caleb Chung che vendette 14 milioni di unità solo nel 1999. Ben presto si diffusero racconti strani e insoliti sui Furby, considerati anche in questo caso “maledetti” o “posseduti”. Per indagarne i presunti misteri, alcuni Furby vennero addirittura smontati in quella che fu ribattezzata Furby Autopsy. In parallelo, si diffuse il sospetto che potessero interferire con apparecchiature mediche, come incubatori, defibrillatori, pompe a siringa e pacemaker. Un timore poi smentito da una ricerca canadese del 1999.

Anche i Pokémon, in alcuni ambienti cristiani, furono accusati di essere pericolosi fin dal loro lancio negli anni Novanta. In particolare, si sosteneva che potessero diffondere una visione del mondo animistica, in cui forze invisibili e poteri soprannaturali determinerebbero la realtà. Secondo queste critiche, catturare e controllare i Pokémon, evocarli e usarli in battaglia e curarli con delle pozioni richiama pratiche proibite dalla Bibbia, connesse alla stregoneria e allo spiritismo. L’anime e tutti i giochi connessi erano quindi visti come una forma di guerra spirituale mascherata da intrattenimento innocuo, tanto più pericolosa perché rivolta a bambini e adolescenti.

Queste correnti, diffuse in tutto il mondo, subirono un rallentamento almeno in Italia nel 2000, quando Pokémon: Il film arrivò nelle sale italiane e il canale televisivo vaticano SAT2000 (oggi TV2000) rassicurò le famiglie, affermando che i personaggi disegnati da Satoshi Tajiri sono pieni di immaginazione creativa e celebrano l’amicizia, senza retroscena demoniaci.

Harry Potter e Twilight

L’accusa, proveniente dal mondo cristiano, di contenere tratti diabolici non ha risparmiato nemmeno le saghe fantasy, sospettate di promuovere la magia, che sarebbe di origine satanica. Nel 2022 Greg Locke, pastore evangelico del Tennessee, ha organizzato un rogo in diretta Facebook di alcuni volumi tra cui Harry Potter e Twilight. Nel sermone di apertura ha dichiarato: «Non ho più niente a che fare con le streghe, non ho più niente a che fare con la stregoneria. Non ho più niente a che fare con i demoni. Li chiamerò tutti nel nome di Gesù Cristo». Nel 2019 un falò simile è stato organizzato a Danzica, in Polonia, da un gruppo di preti cattolici.

Già nel 2014 si registravano in tutto il mondo almeno sei roghi dei libri di Harry Potter, di cui uno nella chiesa Harvest Assembly of God in Pennsylvania. Nello stesso anno Grace Ann, casalinga e madre evangelica americana, riscrisse Harry Potter e la pietra filosofale. Il nuovo racconto, intitolato “Hogwarts School of Prayer and Miracles”, è introdotto da una nota dell’autrice: «I miei piccoli mi hanno chiesto di leggere i libri di Harry Potter; e ovviamente sono felice che leggano; ma non voglio che si trasformino in streghe! Così ho pensato… perché non apportare qualche piccola modifica in modo che questi libri siano adatti alle famiglie? E poi ho pensato, perché non condividerlo con tutte le altre mamme che stanno affrontando lo stesso problema?».

In questa versione Hogwarts è quindi una scuola di preghiera, gli zii malvagi del protagonista credono nell’evoluzionismo e non nella religione. Il personaggio femminile Hermione si occupa solo della sua bellezza, perché è un modo per onorare Dio, mentre il protagonista Harry impara presto che ogni donna è la futura moglie di un altro uomo e per questo va rispettata. Inoltre Voldemort, l’antagonista della saga, intende far approvare una legge per impedire ai cristiani di praticare la loro fede.

Il 5 marzo 2025 la pagina Facebook da 200mila follower Catholic Tradition & Evangelization ha indicato una serie di oggetti che non dovrebbero mai essere presenti in una casa cattolica. Tra questi i volumi di JK Rowling e Stephenie Meyer perché «gli esorcisti confermano che Harry Potter, Twilight e libri simili contengono veri incantesimi e invocazioni demoniache».

L’opinionista protestante statunitense Sue Bohlin considera la saga scritta da Meyer spiritualmente pericolosa e sostiene che «la serie abbia un’origine demoniaca e che i temi occulti che permeano i libri siano una pericolosa porta aperta verso Satana e le sue orde di angeli empi». L’accanimento verso Twilight risulta particolarmente paradossale considerando che i libri e i film sono intrisi di teologia mormona e la stessa autrice appartiene alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

L’ultimo arco narrativo in particolare porta con sé un chiaro messaggio anti abortista, caro agli ambienti religiosi più conservatori. La protagonista, Bella, rimane incinta di una creatura metà umana e metà vampiro. Il feto è incompatibile con l’organismo materno: cresce troppo velocemente, le rompe le ossa, le consuma il sangue dall’interno, la rende scheletrica e fragile. Per tutta la famiglia è un mostro e l’unica opzione sensata sarebbe interrompere la gravidanza, però Bella è pronta a sacrificarsi pur di far nascere la creatura. La sua determinazione è narrata come eroica e miracolosa e la storia è a lieto fine: partorisce una bambina sana. Nonostante le accuse di satanismo, l’universo di Twilight è stato utilizzato negli anni 2010 per diffondere la cultura della purezza di stampo cristiano e la propaganda antiabortista.

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