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La storia di Djokovic che dà un assegno al bidello di 79 anni è inventata

La storia di Djokovic che dà un assegno al bidello di 79 anni è inventata

23 maggio 2025
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  • Su Facebook è diventata virale una storia secondo cui il tennista serbo Novak Djokovic avrebbe donato un assegno al collaboratore scolastico di 79 anni che ancora lavora nella scuola che ha frequentato da piccolo perché ha bisogno del reddito per sostenere le cure mediche della moglie.
  • La storia è del tutto inventata.
  • Contenuti simili vengono creati appositamente per aumentare l’engagement della pagina che li pubblica.

Il 22 maggio 2025 è stato pubblicato un post su Facebook secondo cui il tennista serbo Novak Djokovic, durante una presunta visita alla scuola che ha frequentato a Belgrado, avrebbe scoperto «che il suo ex bidello, John, lavora ancora a tempo pieno all’età di 79 anni perché aveva bisogno del reddito per mantenere la sua famiglia e pagare le spese mediche di sua moglie». 

«Apprendendo la reale portata delle difficoltà del custode», si legge ancora, nei giorni seguenti «Novak ha consegnato al signor John un assegno abbastanza cospicuo da coprire le spese mediche di sua moglie e permettergli di andare in pensione comodamente». La notizia del gesto del tennista serbo, conclude il post, «si è diffusa rapidamente, ispirando persone in tutto il mondo».

Ad accompagnare la storia sono presenti anche due immagini di Novak Djokovic che abbraccia e consegna un assegno a un signore con i capelli bianchi vestito da collaboratore scolastico.

Si tratta di una storia infondata.  

Niente di quanto riportato nel post è vero. Nessuna testata giornalistica affidabile ha riportato la presunta notizia, e non ci sono riscontri del fatto che Novak Djokovic abbia recentemente visitato la scuola che ha frequentato da ragazzo a Belgrado.

Per quanto riguarda le immagini, sono state create con l’intelligenza artificiale. Prestando attenzione si può notare come il tennista sia vestito sempre allo stesso modo (nonostante, secondo la storia, sia tornato a scuola qualche giorno dopo), mentre il presunto collaboratore scolastico appare diverso: nella seconda foto ha i capelli più lunghi, non indossa gli occhiali da vista e, soprattutto, gli manca un dito della mano sinistra (nella prima foto, invece, ha cinque dita). Come già spiegato su Facta, i programmi di intelligenza artificiale faticano ancora a creare mani realistiche. Inoltre, l’assegno presente nella seconda foto sembra sospeso nel nulla.

Questo post è un esempio di “fotoromanzo  social” che, come analizzato per Elon Musk, ha l’obiettivo di mettere in buona luce alcuni personaggi pubblici e famosi e sfruttare la loro popolarità per aumentare l’engagement della pagina che li pubblica.

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