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No, la “Gaza Cola” non è collegata ad Hamas

No, la “Gaza Cola” non è collegata ad Hamas

26 giugno 2025
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  • In Rete gira voce che la Gaza Cola, una bevanda nata con scopi umanitari, sarebbe solamente un escamotage di Hamas per ricevere fondi.
  • La Gaza Cola non ha alcun legame, diretto o indiretto, con Hamas.
  • La bevanda è prodotta in Polonia da un centro culturale e politico con sede nel Regno Unito.

Il 25 giugno 2025 la giornalista Azzurra Barbuto ha condiviso un post su X in cui afferma che «chi beve Gaza Cola non favorisce la pace e non aiuta i palestinesi, ma probabilmente irrora il fondamentalismo» di Hamas.

La Gaza Cola, precisa Barbuto «non è direttamente uno strumento di Hamas», «ma in un regime totalitario ogni attività economica, soprattutto se mediatica e propagandistica, passa sotto il controllo del regime stesso». La bevanda nata con scopi umanitari, dunque, secondo Barbuto sarebbe solamente un escamotage di Hamas per ricevere fondi.

La notizia è infondata. 

La “Gaza Cola” è una bevanda ideata a novembre 2023 da Osama Qashoo, un attivista originario di Nablus, in Cisgiordania, che da anni vive nel Regno Unito dove è scappato dopo essere stato torturato e imprigionato dalle forze di occupazione. La missione di Qashoo e della Gaza Cola, si legge sul sito ufficiale, è quella di investire i profitti tratti dalla vendita della bevande nella ricostruzione dell’ospedale di Al Karama, nella Striscia di Gaza, distrutto dai bombardamenti israeliani. La bevanda è nata anche, spiega il fondatore, con lo scopo di «boicottare le aziende che sostengono e alimentano l’esercito israeliano e appoggiano il genocidio» a Gaza. 

La Gaza Cola è prodotta da Palestine House, un centro politico e culturale per i palestinesi situato nel centro di Londra fondato sempre da Qashoo. La bevanda viene realizzata in Polonia con ingredienti palestinesi e distribuita in vari Paesi, tra cui l’Italia (i supermercati Coop hanno recentemente scelto di inserire la bevanda sui loro scaffali).

La bevanda non risulta invece avere alcun collegamento, diretto o indiretto con il gruppo estremista palestinese di Hamas che governa e controlla la Striscia di Gaza, e non esistono prove per sostenere un’affermazione simile.

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