- In Rete si dice che dei piloti USA sarebbero stati arrestati per essersi rifiutati di portare armi a Israele. Circola anche il presunto video dell’arresto.
- Il filmato è reale, ma la sua descrizione è fuorviante.
- I due militari arrestati sono in pensione, e non erano piloti. Inoltre, sono stati fermati per aver denunciato il genocidio a Gaza durante un’udienza del Senato a inizio settembre 2025.
Il 20 settembre 2025 è stato condiviso su X il filmato di una donna in uniforme militare che viene trascinata fuori da un’aula e ammanettata da altre persone in uniforme. Di fianco a lei si vede un uomo messo al muro e ammanettato. Durante l’arresto la donna urla in inglese frasi come «siete complici di un genocidio», «stop al genocidio», «il governo e il congresso americano stanno finanziando i bombardamenti».
Secondo chi ha condiviso il video, la scena mostrerebbe militari statunitensi arrestati, dopo essere stati convocati al Pentagono, «per essersi rifiutati di pilotare aerei carichi di armi destinate a Israele».
Si tratta di un contenuto presentato in maniera fuorviante, che diffonde una notizia falsa.
La scena ripresa non è avvenuta al Pentagono, bensì al Dirksen Senate Office Building, uno degli edifici del Senato statunitense, durante un’udienza del 3 settembre 2025 per esaminare cinque candidature fatte dal presidente Trump per incarichi presso il dipartimento di Stato.
Durante l’udienza, il tenente colonnello Anthony Aguilar, già Berretto Verde, e la capitana Josephine Guilbeau, ex ufficiale dell’intelligence statunitense, hanno interrotto l’udienza per affermare che a Gaza è in corso un genocidio e per denunciare il sostegno degli Stati Uniti a Israele. Per questo motivo sono stati prima allontanati e poi arrestati.
Aguilar, dopo aver prestato servizio militare, ha lavorato come contractor con la Gaza Humanitarian Foundation, ONG statunitense che distribuisce cibo a Gaza, e ha denunciato pubblicamente l’uccisione di civili presso i centri di distribuzione. Anche Guilbeau ha più volte mostrato il suo sostegno a favore della Palestina.
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