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TikTok ha un problema con le truffe sulle celebrità che regalerebbero soldi

Una rete organizzata di account sta raccogliendo decine di migliaia di contatti utilizzando TikTok per attuare una truffa basata sul pagamento anticipato

8 agosto 2025
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Arnold Schwarzenegger sta per morire. Sylvester Stallone non può assumere nessuno perché ha votato Trump. Michael Jordan ha semplicemente troppi soldi.

Video che affermano falsamente che le celebrità stanno regalando i loro soldi sono ovunque su TikTok.

Questi video rappresentano l’inizio di un’operazione sofisticata, pensata per attirare persone ingenue o disperate, indirizzarle su WhatsApp o Telegram e “colpirle” con la truffa del pagamento anticipato.

Si tratta di una minaccia costante per TikTok. Decine di migliaia di utenti hanno risposto alle call to action pubblicate da truffatori su 27 video diversi analizzati da Indicator.

La call to action

Ecco un esempio che prende di mira la leggenda del country Dolly Parton. «A 91 anni, Dolly Parton sta combattendo contro due tipi di cancro» – afferma falsamente il video, sbagliando anche l’età della cantante. «Ma ha ancora un ultimo sogno: donare 200 milioni di dollari a 5.000 famiglie». Poi arriva la call to action: «Scrivi “Dolly” nei commenti e forse la sua energia positiva si attaccherà anche a te».

Al momento della pubblicazione, il video contava 23.800 commenti. Ne ho analizzati 2.392 e ho scoperto che 872 di questi (più di un terzo) erano semplicemente “Dolly” – come richiesto – oppure il nome della cantante accompagnato da un’emoji o un punto esclamativo.

Molti commenti spiegavano addirittura cosa avrebbero fatto con i soldi di Dolly. Uno scrive: «Mi servirebbe davvero un aiuto, sto per diventare senzatetto con un figlio di 4 anni, sto lottando da solo». Un altro aggiunge: «Dolly, non ho mai vinto nulla. Una volta aiutavo gli altri, ma ora sto cercando di vivere con una malattia autoimmune cronica, è difficile, ti capisco Dolly, Dio ti benedica».

In totale, l’84 per cento dei commenti conteneva la parola “Dolly”. Così facendo – per curiosità o perché credevano nella promessa del video – gli utenti si identificavano automaticamente come potenziali vittime per la fase successiva della truffa.

Utenti di TikTok apparentemente senza legami al video originale rispondevano ai commenti con la parola “Dolly” promettendo l’arrivo del denaro. Un esempio tipico: «Sì!! Amen!! Se hai problemi con l’affitto o le bollette, scrivi 🍀‘Dolly’🍀 al +1 (401) 369‑3277 oppure su WhatsApp per reclamare $30.000 🍀non lasciarteli sfuggire🍀tghhh».

Dolly non è l’unica. Video simili prendono di mira anche Al Pacino, Clint Eastwood, George Lopez, Ivanka Trump, Joe Biden, Keanu Reeves, Michael Douglas, Willie Nelson e molti altri.

In totale, ho analizzato 27 video con 18 milioni di visualizzazioni totali. Questi contenuti sembrano diffusi in modo coordinato da 22 account TikTok che, insieme, hanno accumulato oltre 350 milioni di visualizzazioni.

Le trame dei video variano. A volte la celebrità è in fin di vita, altre volte semplicemente molto generosa. In alcuni casi, la voce è generata dall’intelligenza artificiale e il personaggio parla direttamente alla fotocamera. Le parole chiave da scrivere nei commenti possono essere “Abbondanza”, “Benedizione”, “Affermo” o “Vincita”.

Tutti e 27 i video seguono però lo stesso schema — così come le risposte ai commenti. Gli utenti rispondono con entusiasmo a chi ha scritto la parola chiave, incoraggiandoli a inviare un messaggio WhatsApp (o talvolta su Telegram) per reclamare cifre che vanno da 30.000 a 50.000 dollari.

L’operazione è su larga scala. Oltre a gestire i 22 account che pubblicano i video truffa, i truffatori controllano almeno 111 account aggiuntivi utilizzati per rispondere ai commentatori. Per lo più sembrano essere account hackerati, non creati appositamente per questa campagna. L’operazione ha anche gestito almeno 82 account WhatsApp diversi. Poiché ho analizzato solo un campione dei commenti, è probabile che questi numeri siano sottostimati.

I truffatori usano emoji e caratteri speciali quando chiedono alle loro vittime di essere contattati su WhatsApp, probabilmente per eludere i filtri automatici che rilevano determinate stringhe di testo. Molti messaggi terminano anche con una serie casuale di lettere – questo potrebbe essere un modo per i truffatori di risalire a chi ha pubblicato il messaggio.

Ho potuto determinare che la maggior parte degli account sono collegati tra loro in base alla musica e agli script utilizzati nei video, alle sovrapposizioni tra utenti che rispondono alle potenziali vittime, e all’uso ricorrente degli stessi numeri WhatsApp.

Il passaggio su WhatsApp

Ho contattato 16 numeri WhatsApp del mio campione e ricevuto risposta da 10, di cui 8 erano account business (che permettono l’accesso a più utenti, preferiti dalle truffe professionali).

Gli interlocutori hanno seguito uno script relativamente coerente. I più pazienti chiesto il mio nome e da dove scrivevo, poi cercavano di motivarmi a voler ricevere il denaro chiedendomi come lo avrei usato (spesso chiedevano se venivo “da TikTok”, probabilmente per capire quale copione utilizzare).

Alla richiesta di spiegazioni sull’origine di questo denaro gratuito, i truffatori hanno inventato enti filantropici immaginari come la «Whispered Hope & Blessings Organization, un’organizzazione dedicata ad aiutare le persone», sostenuta da una fantomatica «Wealthy People Association». Altri hanno sostenuto che i fondi provenissero da «governi degli Stati Uniti, organizzazioni e soggetti privati».

A dimostrazione di come l’operazione prenda di mira i più vulnerabili, un account ha spiegato che il denaro «può essere destinato a specifiche popolazioni, come famiglie a basso reddito, rifugiati o persone con disabilità. L’obiettivo è fornire una rete di sicurezza e aiutare a raggiungere la stabilità finanziaria».

Molto rapidamente, però, tutti gli account WhatsApp sono passati al punto centrale della truffa: richiedere un pagamento anticipato per “confermare” i dati per l’invio. Per alcuni era una cifra fissa di 50 dollari, per altri era proporzionale alla somma che si supponeva avrebbero ricevuto.

Ignorati per un po’, gli account sono diventati insistenti. Uno di loro mi ha inviato due finti “testimonianze” di persone che avrebbero ricevuto il denaro. Copie di questi stessi video circolano su TikTok e X, spesso legati a truffe crypto o lotterie sospette.

Quando ho provato a farmi raccontare di più sull’operazione, sono stato ignorato – o in un caso, anche bruscamente respinto.

Questo fenomeno non è nuovo. A febbraio avevo già scritto di un gruppo di account che pubblicavano contenuti motivazionali con protagonista Donald Trump generati dall’intelligenza artificiale, che operavano in modo simile. All’epoca TikTok e Meta avevano preso provvedimento nei confronti degli account coinvolti, ma è chiaro che il problema persiste.

Sotto al video con Dolly, il 36,5 per cento dei commentatori ha risposto direttamente alla call to action. Se ipotizziamo che questa percentuale sia stata costante anche negli altri contenuti analizzati, fino a 124.714 utenti TikTok potrebbero aver risposto a questa truffa. Se una percentuale simile di questo gruppo avesse poi deciso di seguire il link su WhatsApp, i truffatori avrebbero raccolto circa 45.464 contatti di potenziali vittime. Supponendo che solo una piccola parte di loro, diciamo il 5 per cento, abbia pagato la commissione anticipata di 50 dollari, ciò avrebbe potuto causare perdite per un valore di 113.650 dollari.

Non male per 27 video scadenti da un minuto.

Meta mi ha riferito di essere al lavoro per indagare sugli account WhatsApp segnalati, e di aver agito su quelli che violavano le politiche, senza fornire numeri precisi. Degli account a cui ho inviato messaggi la scorsa settimana, sei sembrano essere stati eliminati.

TikTok ha ricevuto le mie segnalazioni mercoledì, ma al momento non ha preso alcuna decisione nota. Domenica 6 luglio ho scoperto la piattaforma aveva eliminato solo due dei 27 video che avevo condiviso e 27 dei 111 account che avevano risposto agli utenti.

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