- Circola su TikTok la notizia secondo cui alle elezioni presidenziali rumene del 18 maggio avrebbero votato 4 milioni di defunti rimasti iscritti nelle liste elettorali.
- Sia il ministero degli Affari Interni rumeno sia l’Autorità elettorale permanente hanno smentito questi dati.
- La storia si è originata da un’accusa infondata avanzata dal partito di estrema destra romeno Alleanza per l’Unificazione dei Romeni.
Il 19 maggio 2025 è stato pubblicato su TikTok un video di un uomo che sostiene che ci siano stati brogli al secondo turno delle elezioni presidenziali del 18 maggio in Romania, vinte dal candidato filoeuropeista Nicusor Dan. Questo perché, stando al video, sarebbe emerso che quattro milioni di cittadini rumeni morti sono rimasti nelle liste elettorali e il loro voto sarebbe stato contato.
La notizia è falsa.
La storia ha iniziato a circolare il 1° maggio 2025, quando il partito di estrema destra romeno AUR (Alleanza per l’Unificazione dei Romeni) ha pubblicato un comunicato stampa in cui affermava che «circa quattro milioni di persone decedute hanno diritto al voto» nelle liste elettorali della Romania. Secondo il partito, questo falsifica la realtà elettorale: i dati infatti verrebbero utilizzati per gonfiare artificialmente l’affluenza alle urne e manipolare i risultati delle elezioni. Il sistema elettorale, quindi, sarebbe fraudolento e manipolato.
Questa accusa però non trova alcun riscontro ufficiale. Lo stesso giorno, il ministero degli Affari Interni rumeno (MAI) ha smentito le accuse in un comunicato, dichiarando che si trattava di informazioni false.
Sempre il 1° maggio, l’Autorità elettorale permanente (AEP), responsabile dell’organizzazione e dello svolgimento delle elezioni in Romania, ha pubblicato un comunicato stampa sul numero reale di cittadini aventi diritto al voto, spiegando che sono i sindaci o i loro delegati a essere responsabili dell’aggiornamento delle liste degli elettori residenti in Romania, compresa la rimozione degli elettori deceduti. Secondo l’istituzione, i nomi degli elettori deceduti devono essere rimossi entro 48 ore dalla registrazione del decesso.
All’inizio di maggio, scrive l’AEP, in Romania si contavano 17.988.031 elettori su circa 19 milioni di abitanti. Di questi, 1.016.350 sono cittadini rumeni che vivono all’estero e che hanno il diritto di votare in queste elezioni.
Come spiegato da AFP, però, stando ad alcuni esperti il numero di elettori rumeni residenti all’estero è notevolmente più alto di quello riportato ufficialmente dalle autorità. Questo perché molti espatriati non aggiornano i loro indirizzi nei registri elettorali: chi di loro ha il passaporto scaduto in realtà non può votare, e chi lo potrebbe fare è ancora iscritto nel database come residente in Romania. Per gli esperti, questa situazione spiegherebbe in gran parte perché i dati sulle liste elettorali permanenti e sulla popolazione votante sono molto probabilmente sovrastimati.
In qualsiasi caso, l’Autorità elettorale permanente (AEP) ha detto di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di alcun partito politico in merito a casi specifici di persone decedute che compaiono nelle liste elettorali dei cittadini aventi diritto di voto.
Inoltre, spiega il sito di fact-checking rumeno Factual, la legislazione rumena prevede l’uso di sistemi computerizzati per il monitoraggio dell’affluenza alle urne. In questo modo, vengono contrastate possibili frodi elettorali, in quanto il sistema previene il voto multiplo verificando in tempo reale i numeri di identificazione personale degli elettori in un database centralizzato.
Quindi, sebbene possano esserci errori amministrativi nell’aggiornamento delle liste elettorali, il sistema di verifica elettronica degli elettori e i meccanismi giuridici per l’aggiornamento del registro elettorale (ossia il dovere di rimuovere le persone decedute entro termini rigorosi) smentiscono la possibilità di una frode elettorale citata nel post in analisi.
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