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No, Erika Kirk non si è rifiutata di indossare un simbolo LGBT+ in televisione

No, Erika Kirk non si è rifiutata di indossare un simbolo LGBT+ in televisione

19 dicembre 2025
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  • Sui social circola la storia che Erika Kirk si sarebbe rifiutata di indossare una patch arcobaleno a favore della comunità LGBTQ durante un programma televisivo.
  • La notizia è inventata.
  • La stessa storia falsa è stata pubblicata con protagonisti altri personaggi pubblici e dello spettacolo.

Il 26 ottobre 2025 è stato pubblicato su Facebook un post secondo cui Erika Kirk, moglie dell’attivista politico di destra Charlie Kirk, assassinato lo scorso 10 settembre, avrebbe «rifiutato di indossare una patch arcobaleno progettata per mostrare solidarietà alla comunità LGBTQ pochi minuti prima della sua apparizione televisiva in prima serata». Al post è allegata anche una foto di Erika Kirk, con indosso un vestito rosa, mentre tiene un discorso su un palco.

È una notizia infondata. 

Non esiste alcun riscontro da parte di media affidabili secondo cui a Erika Kirk sarebbe stato richiesto di indossare un patch a favore della comunità LGBT+ in un programma televisivo, e che lei abbia declinato.

La foto di Erika Kirk presente sul post in analisi risale a giugno 2023, quando aveva partecipato al Young Women’s Leadership Summit organizzato da Turning Point USA, l’organizzazione di destra fondata da suo marito e di cui ora è CEO, al Gaylord Texan Resort & Convention Center di Grapevine, in Texas. Nemmeno in quell’occasione Kirk ha dovuto indossare un patch LGBT+. Tra l’altro, Turning Point USA è molto critica riguardo i diritti delle persone gay.

A condividere in inglese per prima questa storia inventata è stata, il 18 ottobre 2025, la pagina Facebook «Down Home Country» che si definisce uno spazio dedicato alla musica ma che pubblica prevalentemente post (anche con l’ausilio di intelligenza artificiale) sul caso di Charlie Kirk.

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