- In Rete gira il video di una giornalista che scappa dallo studio televisivo, colpito da una bomba, poco dopo aver detto in farsi, stando ai sottotitoli in italiano, che «con Allah nessuna bomba può colpirci».
- La giornalista è Sahar Emami, iraniana, che il 16 giugno 2025 stava conducendo un programma TV quando la sede dello studio televisivo è stata colpita da un attacco israeliano.
- Emami però non ha mai detto la frase che le viene attribuita.
Il 19 giugno 2025 è stata condivisa su Instagram la clip di un servizio televisivo in cui una giornalista scappa dallo studio per mettersi al riparo da quello che sembra lo scoppio di una bomba mentre sta presentando una notizia parlando in lingua farsi. Secondo i sottotitoli in italiano in sovrimpressione, la giornalista stava dicendo che «in verità non ci allontaneremo perché abbiamo Allah che ci protegge, con Allah nessuna bomba può colpirci».
Si tratta di un contenuto fuorviante che diffonde una notizia falsa.
La clip è reale, e mostra la giornalista iraniana Sahar Emami che sta conducendo in diretta televisiva un programma dell’Islamic Republic of Iran Broadcasting (IRIB), poco prima che un attacco israeliano colpisse i palazzi della TV di Stato iraniana a Teheran, il 16 giugno 2025 (giornata in cui era in corso l’escalation militare tra i due Paesi). Emami è riuscita a mettersi in salvo, e la trasmissione è stata ripresa dopo alcuni minuti, ma l’attacco ha provocato la morte di due giornalisti iraniani.
A differenza di quanto riportato nei sottotitoli in italiano, però, Emami non ha mai detto che «nessuna bomba può colpirci perché Allah ci protegge».
Come ricostruito da alcune testate internazionali, e come riportato a Facta dall’Arab Fact-Checkers Network (AFCN), che ha tradotto per noi il video, Emami stava riferendo in diretta che «ciò che sentite è il suono di un attacco del regime sionista nella zona in cui si trova l’IRIB; la sede dell’IRIB è stata presa di mira dagli aggressori; Allahu Akbar (“Dio è grande”, ndr), la nazione dell’Iran! Quello a cui avete assistito è stato un assalto alla verità, in questo studio pieno di polvere».
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