Il 15 maggio 2025 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si afferma che Papa Leone XIV, durante l’udienza per il giubileo delle Chiese orientali, avrebbe detto: «Non migrate dalle vostre terre».

Si tratta di una notizia falsa.

Il 14 maggio 2025 nell’aula delle udienze pontificie, papa Leone XIV ha ricevuto in udienza i partecipanti al giubileo delle Chiese orientali. 

In quell’occasione il pontefice ha tenuto un discorso (qui la trascrizione) in cui ha affermato che «ai nostri giorni tanti fratelli e sorelle orientali, tra cui diversi di voi, costretti a fuggire dai loro territori di origine a causa di guerra e persecuzioni, di instabilità e povertà, rischiano, arrivando in Occidente, di perdere, oltre alla patria, anche la propria identità religiosa. E così, con il passare delle generazioni, si smarrisce il patrimonio inestimabile delle Chiese Orientali». Per Papa Leone XIV invece «è fondamentale custodire le vostre tradizioni senza annacquarle, magari per praticità e comodità, così che non vengano corrotte da uno spirito consumistico e utilitarista».

Il papa continua con un appello per la fine delle guerre del mondo, affermando di voler «ringraziare Dio per quanti nel silenzio, nella preghiera, nell’offerta cuciono trame di pace» e «i cristiani – orientali e latini – che, specialmente in Medio Oriente, perseverano e resistono nelle loro terre, più forti della tentazione di abbandonarle». Riguardo quest’ultimo punto, il pontefice dice che ai cristiani «va data la possibilità, non solo a parole, di rimanere nelle loro terre con tutti i diritti necessari per un’esistenza sicura». 

In nessuna parte del suo discorso il papa dice alle persone in generale di non migrare dalle proprie terre, come falsamente attribuitogli nel post in analisi. Papa Leone XIV si è invece rivolto ai cristiani orientali fuggiti dalla propria terra per svariate regioni, invitandoli a non perdere le proprie tradizioni una volta arrivati in Occidente. Inoltre, il pontefice, facendo un appello per la fine delle guerre nel mondo, ha rivolto un ringraziamento ai cristiani perseguitati che specialmente in Medio Oriente resistono a vivere nelle proprie terre e un auspicio che in questi luoghi sia data loro la possibilità concreta di vivere sicuri e con tutti i diritti necessari.