- Circola su Facebook un contenuto video in cui Saliha Raiss, politica belga, avrebbe detto che che chi non accetta l’Islam può andarsene dal Belgio
- È un contenuto fuorviante.
- Nel suo intervento diventato virale sui social media, Raiss non dice mai queste parole.
Il 1º settembre 2025 su Facebook è stato pubblicato il video di una donna con un velo in testa che parla in francese al microfono in un’aula. Secondo chi ha condiviso il filmato, la clip mostrerebbe Saliha Raiss, politica di Molenbeek, in Belgio, che «vuole un’Europa senza europei». La donna, infatti, continua il post, nel video condiviso avrebbe dichiarato: «Chi non accetta le donne velate, chi non accetta l’Islam in Belgio, può andarsene !».
È un contenuto presentato in maniera fuorviante, che diffonde una notizia falsa.
Il post in analisi traduce sostanzialmente in italiano un contenuto pubblicato su X il 31 agosto 2025 da RadioGenoa, account social di estrema destra che condivide spesso in modo fuorviante contenuti che rappresentano persone nere, migranti, musulmani o persone della comunità LGBTQ+ come un pericolo per la società.
Il video in questione mostra un breve momento dell’intervento di Saliha Raiss, politica e assessore ai lavori pubblici di Molenbeek, nel corso di una riunione del consiglio comunale di Molenbeek-Saint-Jean, uno dei 19 comuni con una grande popolazione musulmana che compongono la regione di Bruxelles, svoltasi il 27 agosto 2025.
Nel video condiviso Raiss afferma: «E se queste persone “indossano tessuti per tende”, posso darti i riferimenti se vuoi, perché a quanto pare la cosa è di grande interesse. Se noi diamo così tanto fastidio, se non vogliono nemmeno più vederci, voglio dire che la regione ha 19 comuni, se a Molenbeek a quanto pare è davvero invivibile, cambiate zona, andate da qualche altra parte. Andatevene».
Come ricostruito da Vrt News, l’emittente pubblica belga, (e come si può verificare dal video completo dell’intervento nel consiglio comunale e dal lavoro di altri siti fact-checking internazionali che si sono occupati del medesimo contenuto fuorviante virale), a un certo punto il dibattito in consiglio comunale si è in realtà incentrato sui diversi commenti razzisti e islamofobi comparsi sotto un post Facebook del partito liberale francofono Movimento Riformatore (MR) riguardante il benessere degli animali a Molenbeek. In uno di questi, un utente aveva affermato, tra le altre cose, che l’assessore Saliha Raiss «indossa una tenda in testa» (un riferimento dispregiativo al velo indossato dalla donna).
Nel corso del suo intervento, spiega ancora Vrt News, Raiss si è lamentata della mancanza di moderazione sui social media da parte del partito MR, ha accusato il consigliere del partito Didier Milis di banalizzare il razzismo e ha ironizzato sul fatto che chi trova offensive le sue “tende” (cioè i veli islamici) può andare a vivere in un altro comune di Bruxelles. Intervistata da una testata locale sulle sue parole, la politica ha dichiarato di non pentirsene: «Mi rivolgevo a persone razziste e xenofobe. In un comune multiculturale come Molenbeek, nessun razzista è benvenuto. Hanno cercato di farmi dire qualcos’altro».
In nessuna parte del suo intervento, la politica afferma che chi non accetta l’Islam può andarsene dal Belgio, come sostenuto nel post in analisi.
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