Logo
La scheda per eleggere il sindaco di New York non dimostra che l’elezione sia stata truccata

La scheda per eleggere il sindaco di New York non dimostra che l’elezione sia stata truccata

7 novembre 2025
Condividi
  • Elon Musk ha diffuso su X la notizia che le elezioni a sindaco di New sarebbe una truffa in base a come è impostata la scheda elettorale.
  • È una notizia infondata.
  • La scheda si basa sul regolamento ufficiale dello Stato di New York e non esiste alcun riscontro che queste norme siano state create per truffare gli elettori.

Il 4 novembre 2025 su Facebook è stato pubblicato lo screenshot di un tweet dello stesso giorno di Elon Musk (tradotto in italiano) in cui si afferma che la scheda elettorale delle elezioni a sindaco a New York, vinta dall’esponente democratico Zohran Mamdani, «è una truffa».

L’imprenditore miliardario, proprietario di X, amministratore delegato di Tesla ed ex capo del dipartimento dell’Efficienza Governativa statunitense dell’amministrazione Trump, ha pubblicato la foto di una scheda elettorale delle elezioni in questione, scrivendo che per votare «non è richiesto alcun documento d’identità, gli altri candidati sindaco compaiono due volte» e che «il nome di Cuomo (uno degli altri candidati, ndr) è l’ultimo in basso a destra».

È una notizia infondata.

Come si legge sul sito ufficiale della città di New York, alle persone che si recano alle urne per l’elezione del sindaco viene chiesto, da parte di un addetto al seggio, nome e cognome per cercarlo nell’elenco degli elettori registrati per votare. Se invece si vota per la prima volta e al momento della registrazione non si è fornito un documento d’identità, viene chiesto di esibirlo al seggio.

Per quanto riguarda invece l’aspetto della doppia presenza dei nomi dei candidati nella scheda, si tratta del cosiddetto “fusion voting”. È una pratica presente negli Stati Uniti a partire dal XIX secolo e che oggi è attuata in poche parti del Paese. Questo sistema permette a un candidato di apparire sulla scheda elettorale sotto i nomi di più partiti che lo hanno scelto. Un elettore potrà comunque votare una sola volta il candidato. In questo modo, gli elettori possono scegliere il candidato preferito ed esprimere anche il loro sostegno politico al partito che lo ha appoggiato. 

Come spiega PolitiFact, in queste elezioni per il sindaco di New York, sia Mamdani che il candidato repubblicano Curtis Sliwa hanno ottenuto la nomination di due partiti e per questo motivo compaiono due volte sulla scheda elettorale. «Mamdani ha ottenuto le candidature del Partito Democratico e del partito di sinistra Working Families Party. Sliwa ha vinto la nomination del Partito Repubblicano e del partito da lui creato, il Protect Animals Party», precisa il sito di fact-checking statunitense. 

Passiamo infine ad analizzare la questione legata alla posizione del nome di Andrew Cuomo nella scheda elettorale. Durante le primarie democratiche per scegliere il candidato sindaco ufficiale del partito, Zohran Mamdani ha vinto battendo altri sfidanti, tra cui Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato di New York. Cuomo ha però deciso di candidarsi lo stesso alle elezioni per diventare sindaco, creando un proprio partito, “Fight and Deliver”, e presentandosi come indipendente.

Contattata dai fact-checkers di AFP, Kathleen McGrath, direttrice delle informazioni pubbliche per la Commissione elettorale dello Stato di New York, ha chiarito che la disposizione dei nomi dei candidati rispetta quanto stabilito da due disposizioni del regolamente elettorale dello Stato di New York. 

La prima disposizione stabilisce che i quattro partiti politici ufficialmente riconosciuti dallo Stato debbano comparire su tutte le schede elettorali in base al numero di voti ricevuti dal candidato di ciascun partito nelle ultime elezioni per la carica di governatore, riassume l’agenzia di stampa francese. I quattro partiti ufficiali nella scheda erano disposti in questo ordine: Democratico, Repubblicano, Conservatore e Working Families Party. 

In base poi alla seconda disposizione del regolamento ufficiale, è la commissione elettorale che determina come i candidati di un partito indipendente debbano comparire insieme a quelli di ciascuno dei partiti ufficialmente riconosciuti. Sul punto la commissione elettorale di New York City ha deciso di organizzarli in base alla data di presentazione della domanda di candidatura, spiega sempre McGrath. Il partito “Fight and Deliver” di Cuomo è stato il quarto su cinque partiti indipendenti a presentare una domanda di candidatura. Per questo motivo il nome di Cuomo nella scheda elettorale si trova in fondo, cioè all’ottavo posto su nove (nelle prime quattro posizioni sono presenti i partiti ufficiali e poi i cinque indipendenti).

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp