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La storia dell’arresto di un spia francese da parte del presidente del Burkina Faso è falsa

La storia dell’arresto di un spia francese da parte del presidente del Burkina Faso è falsa

22 maggio 2025
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  • Circola sui social la notizia secondo cui il presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, avrebbe scoperto e fatto arrestare una spia francese attiva nel Paese.
  • È una storia priva di qualsiasi riscontro.
  • A pubblicare questa notizia inventata è stato un canale YouTube che specifica di pubblicare notizie inventate su Traoré.

Il 20 maggio 2025 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si legge che «nei giorni scorsi il Presidente del Burkina Faso Ibrahim Traoré ha smascherato e fatto arrestare Claire Dubois, una spia francese di 30 anni direttrice della ONG Hope Forward, che si presentava come un’organizzazione umanitaria che si prodigava nell’aiuto alle donne africane». 

Il post continua sostenendo che dietro questa ONG «si celava un’agenzia di spionaggio finanziata dal Governo Francese per raccogliere informazioni sui centri di addestramento militare e gli impianti petroliferi e preparare una vasta campagna di azioni di sabotaggio e destabilizzazione ai danni del Governo Socialista del Burkina Faso». Sarebbero state scovate «centinaia di e-mail criptate contenenti mappe dettagliate e immagini satellitari dei siti militari inviate a strutture collegate alla NATO e a servizi di intelligence stranieri». 

Ad accompagnare il post compare una presunta foto di una donna bianca in lacrime accanto a un uomo nero in divisa militare con un basco rosso e dietro la bandiera del Burkina Faso. Lo stesso contenuto è stato diffuso su X

È una notizia falsa.

Non esiste alcun riscontro in nessuna testata credibile e affidabile della notizia riportata nel post in analisi. Come ha ricostruito in un articolo di fact-checking Euronews, la storia inventata è stata diffusa originariamente attraverso un video pubblicato il 2 maggio 2025 da un account denominato “Ibrahim Traore Stories”. Nella descrizione del canale, che risulta essere stato creato il 6 aprile 2025, si legge che vengono pubblicate «storie di fantasia avvincenti ispirate alla vita e all’ascesa di Ibrahim Traoré», il militare e politico burkinabé divenuto presidente del Burkina Faso dopo il colpo di stato del 30 settembre 2022. Nella stessa descrizione del video in questione è presente un disclaimer per avvertire che la storia raccontata è infondata e «destinata esclusivamente a scopo di intrattenimento. Non si basa su eventi, persone o situazioni reali».

Anche la foto che accompagna il post analizzato non trova riscontro in nessun scatto di agenzie fotografiche di stampa. Analizzandola con maggiore attenzione si possono vedere delle incongruenze nella mano sinistra della donna, dove il mignolo appare non ben definito. Come spiegato in un approfondimento su Facta, i programmi di intelligenza artificiale faticano a creare mani realistiche. Molto probabilmente, quindi, lo scatto presente nel post su Facebook è stato creato con un programma di intelligenza artificiale.

Come ha scritto lo scorso 16 maggio Libération il Burkina Faso è diventato un caso da manuale per quanto riguarda l’uso della propaganda digitale. Il quotidiano francese, citando l’account di fact-checking Cap’Ivoire Info, riporta che «solo dalla fine di aprile, centinaia di video generati dall’intelligenza artificiale che glorificano il capitano Ibrahim Traoré […] sono circolati massicciamente sui social media di tutta l’Africa».

Precisiamo infine che questa storia inventata è stata rilanciata in francese il 12 maggio 2025 da Pravda France, un sito che appartiene a una rete «strutturata e coordinata» di 193 siti che diffondono propaganda russa in Europa e negli Stati Uniti, come dimostrato da varie analisi indipendenti. Il Cremlino appoggia politicamente Traoré. Lo stesso presidente del Burkina Faso ha avuto un incontro istituzionale a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin, in occasione dell’ottantesimo anniversario della vittoria sovietica sulle truppe naziste nella seconda guerra mondiale, nota in Russia come “Grande Guerra Patriottica”.

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