- Circola sui social media la notizia che uno studio avrebbe dimostrato che i vaccini anti-Covid producono magnetismo nelle persone dopo la loro somministrazione.
- È una contenuto presentato in maniera fuorviante che diffonde un’informazione scientificamente infondata.
- Il documento citato non è uno studio, ma un lavoro prodotto senza alcun rigore scientifico.
Il 16 giugno 2025 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si afferma che sarebbe stato pubblicato «il primo studio sottoposto a revisione paritaria» che documenterebbe il magnetismo nelle persone dopo la somministrazione dei vaccini anti-Covid a mRNA. La stessa presunta notizia è stata pubblicata su X.
È una contenuto presentato in maniera fuorviante che diffonde un’informazione scientificamente infondata.
I post diffusi sui social media fanno riferimento a un documento intitolato “Clinical Manifestations of Iatrogenic Magnetism in Subjects After Receiving COVID-19 Injectables: Case Report Series” (in italiano “Manifestazioni cliniche di magnetismo iatrogeno in soggetti che hanno ricevuto la sostanza iniettabile contro la COVID-19: Serie di casi clinici”) e pubblicato il 1° giugno 2025 sulla rivista scientifica International Journal of Innovative Research in Medical Science (IJIRMS).
In questo lavoro vengono riportati soli sei casi di persone che, rispondendo a un questionario inviato loro dagli autori, hanno dichiarato di essere affette da magnetismo dopo la somministrazione del vaccino contro la Covid-19. Nelle considerazioni etiche si legge tuttavia che le risposte non sono state verificate da ricercatori indipendenti ed esterni. Nello stesso documento non viene fornita nessuna prova che dimostri come il presunto fenomeno di magnetismo descritto sia stato causato dai vaccini anti-Covid. Il lavoro in questione non è dunque uno studio scientifico sottoposto a revisione paritaria, come affermato nei post in analisi.
Contattato da Maldita, Alberto Nájera, professore presso l’Università di Castilla-La Mancha (UCLM) e direttore scientifico del Comitato consultivo scientifico sulle radiofrequenze e la salute (CCARS) spagnolo, ha dichiarato che la metodologia usata in questo caso è infatti «assolutamente carente» in quanto si basa su auto-questionari e «test» fatti in casa, come l’applicazione di cucchiai e oggetti metallici sulla pelle «senza alcun controllo, senza verifica oggettiva, senza un gruppo di controllo, senza analisi fisica dei fenomeni descritti o misurazioni quantificabili. Non esiste un esame medico serio, né prove oggettive». Sempre ai colleghi spagnoli, Matti Sällberg, professore di analisi biomedica presso il Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), ha affermato che questo documento «dovrebbe semplicemente essere ignorato» perché «manca completamente della minima credibilità e di rigore scientifico».
Nel lavoro sono presenti anche alcune foto di persone che hanno appeso sulla loro pelle dei cucchiai di metallo. Come avevamo ricostruito in un precedente articolo, il fatto che gli oggetti di metallo restino attaccati alla pelle non ha alcun nesso causale con la somministrazione di un vaccino anti-Covid. In un video pubblicato nel 2021 su Metabunk, sito che si occupa di smascherare false informazioni legate alla scienza, lo scrittore scientifico Mick West aveva dimostrato che magneti o monete si possono attaccare a varie parti del corpo se la pelle è leggermente grassa. Come spiegato anche da Focus, il grasso cutaneo può infatti creare un’adesività naturale della pelle.
Infine, come spiegato ai colleghi di AFP da Thomas Hope, professore di biologia cellulare ed evolutiva presso la Scuola di Medicina Feinberg dell’Università Northwestern, nell’Illinois, nel vaccino «non c’è nulla con cui un magnete possa interagire». Come si può leggere nella scheda informativa del vaccino Pfizer (come anche in quelle dei vaccini Moderna, J&J e AstraZeneca) non sono infatti presenti ingredienti a base di metallo. Anche se i vaccini contro la Covid-19 contenessero poi metalli, non potrebbero causare una reazione magnetica in chi viene vaccinato, come hanno spiegato gli esperti del sito di informazione medica Health desk. Nel loro articolo si legge che «la quantità di metallo che dovrebbe essere contenuta in un vaccino per attrarre un magnete è molto più consistente delle quantità che potrebbero essere presenti in una dose di vaccino» da iniettare.
Precisiamo che poi, secondo Journals Insights, centro di risorse ideato per ricercatori, autori e editori per facilitare il lavoro di ricerca scientifica, IJIRMS – periodico dove il documento è stato pubblicato – è una rivista predatoria, cioè fa parte di quelle pubblicazioni che addebitano agli autori tariffe per l’elaborazione degli articoli senza fornire i servizi editoriali e di pubblicazione standard.
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