
Le app per “denudare” le foto con l’IA sono diventate un business multimilionario
L’analisi di Indicator stima che l’economia della nudificazione possa valere fino a 36 milioni di dollari ogni anno
Negli ultimi due anni, i siti web che utilizzano l’intelligenza artificiale per trasformare qualsiasi foto in un deepnude (un deepfake di nudo non consensuale) sono stati oggetto di moderazione da parte delle piattaforme, azioni legali e regolamentazioni. Sebbene alcuni software per spogliare le persone con l‘intelligenza artificiale siano stati rimossi da Internet, l’ecosistema nel suo complesso si è adattato e ha dimostrato una notevole resilienza.
Proprio la scorsa settimana, un sondaggio condotto dalla ONG Save the Children tra i giovani in Spagna ha rilevato che un intervistato su cinque afferma di essere stato vittima di un deepnude mentre era ancora minorenne. Statistiche provenienti dal Regno Unito e dagli Stati Uniti mostrano che questi strumenti tossici hanno una portata simile anche in quei Paesi. Anche solo una piccola parte di questi numeri equivarrebbe a centinaia di migliaia di adolescenti “spogliati” contro la loro volontà, in tutto il mondo.
Abbiamo esaminato 85 siti web che vendono questo tipo di abuso sessuale per comprenderne il modello di business, l’infrastruttura e le strategie di marketing. Abbiamo anche estratto dati su di essi attraverso diverse piattaforme di terze parti. Abbiamo poi utilizzato queste informazioni per fare un’analisi completa della portata dell’ecosistema di questi software di intelligenza artificiale (IA) e quella che riteniamo essere la prima stima del loro fatturato complessivo.
Nel farlo, abbiamo anche scoperto che questi siti web nocivi continuano a beneficiare dell’accesso ai principali fornitori di infrastrutture web. L’ispezione del codice sorgente suggerisce che Amazon e Cloudflare forniscono servizi di hosting o di distribuzione di contenuti per 62 degli 85 siti web presenti nel nostro campione. Per 53 di questi, invece, Google ha abilitato il simple sign-on, un sistema di autenticazione semplificata su siti web differenti. Direttamente o tramite un intermediario noto con il nome di Luxury Fintech, alcuni di questi siti web utilizzano anche Coinbase, PayPal, Mercuryo e Telegram per accettare pagamenti con carta di credito dai propri clienti.
Per questo lavoro, ci siamo basati sulle ricerche di Henry Ajder e altri, sugli eccellenti reportage di 404 Media, Bellingcat, Der Spiegel, The Guardian e Wired, nonché sul lavoro di Indicator, con l’obiettivo di lanciare ancora una volta l’allarme su questo sviluppo nocivo della rivoluzione dell’IA generativa.
Un business multimilionario
Tipicamente, questi siti web guadagnano facendo pagare agli utenti il materiale che desiderano trasformare in un deepnude. I siti web applicano tariffe per foto, vendono buoni che possono essere utilizzati per un certo numero di alterazioni oppure offrono abbonamenti.
Per stimare le loro entrate, abbiamo utilizzato la piattaforma di analisi web Similarweb per quantificare i dati sul traffico web in uscita che potevamo attribuire a software di pagamento come LuxFin, Mercuryo, Overpay, PayPal, Telegram e Wireupay. Siamo riusciti a farlo per 18 degli 85 siti web del nostro campione. Prendendo in prestito le stime sul fenomeno noto come “abbandono del carrello”, calcolate dall’agenzia di ricerca sugli utenti Baymard Institute, abbiamo quindi ipotizzato che il 70 per cento di queste visite a un software di pagamento non si sia convertito in un acquisto. Per i 18 siti valutati, abbiamo preso in considerazione sia il costo più basso possibile del servizio fornito, sia quello più alto. Abbiamo moltiplicato il traffico, il tasso di abbandono e i costi per ottenere una stima della fascia più bassa e più alta delle loro entrate collettive.
Con questa formula, stimiamo che 18 di questi siti web per mostrare le persone nude tramite intelligenza artificiale abbiano guadagnato tra i 2,6 e i 18,4 milioni di dollari nei sei mesi presi in analisi da Indicator, fino a maggio 2025.

La nostra analisi è sostanzialmente coerente con quanto riportato da un informatore esterno alla rivista Der Spiegel, secondo cui il sito web ClothOff dispone di un budget di 3 milioni di euro. Non disponiamo dei dati relativi al software di pagamento di ClothOff; tuttavia, stimiamo che siti web di dimensioni simili e presenti nel nostro campione guadagnino diversi milioni di dollari all’anno, il che conferma i nostri calcoli.
Inoltre, le statistiche promozionali pubblicate da un altro di questi siti nati per denudare – sempre presente nel nostro campione – affermano che al mese di luglio 2024 quel sito web aveva guadagnato almeno 6,5 milioni di dollari di entrate esclusivamente dagli utenti acquisiti tramite partner aderenti, che rappresentano solo una parte di tutti gli utenti paganti. Questa cifra deve essere presa con cautela, dal momento che proviene dal reparto marketing di un’azienda impegnata nel business degli abusi con l’IA. Ma un reportage di Bellingcat ha portato alla luce ricevute che dimostrano che anche un sito che spoglia le persone molto più piccolo potrebbe aver guadagnato almeno 45mila dollari in sette mesi.
È probabile che la nostra ricerca sottostimi il fatturato complessivo dell’ecosistema, poiché tramite la nostra ricerca su Similarweb non siamo stati in grado di identificare alcun software di pagamento per alcuni dei siti web più grandi del nostro campione. Inoltre, i dati sul traffico web non includono tutte le opzioni di pagamento elencate sui siti web, e alcuni di questi siti offrono pagamenti tramite rivenditori terzi o account collegati su Telegram.
Anche la nostra stima relativamente cauta suggerisce che l’ecosistema complessivo dei siti nati per spogliare le foto possa valere fino a 36 milioni di dollari all’anno. Il modo in cui questo ecosistema di abusi raggiunge il suo pubblico è però altrettanto interessante.
La portata e le origini del traffico verso i siti IA per spogliare le persone
Nel dicembre 2023, il ricercatore investigativo Santiago Lakatos ha redatto un rapporto su questi siti per Graphika, una società statunitense specializzata nell’analisi dei social network e nota per il monitoraggio della disinformazione online. Nel rapporto, veniva rivelato che un gruppo di 34 siti web attirava 24 milioni di visitatori unici al mese. Sebbene i siti web in questione siano cambiati, il settore raggiunge ancora oggi un numero di utenti comparabile. Gli 85 siti del nostro campione attuale hanno ricevuto in media 18,6 milioni di visitatori unici al mese, fino a maggio 2025. Ciò equivale a quasi un quarto di miliardo di visite all’anno ed è certamente una sottostima significativa della portata totale, poiché non include una lunga coda di siti web più piccoli, né conta gli utenti che accedono a questi siti IA tramite API (interfaccia di un’applicazione, ndr), app mobile e bot Telegram.
Quasi due terzi dei clienti degli 85 siti identificati da Indicator hanno navigato i 10 siti più visitati.

I siti per mostrare nude le persone hanno una presenza globale. Gli Stati Uniti sono la principale fonte complessiva di visite ai dieci siti più visitati nel nostro campione, con il 15,8 per cento del traffico. Tuttavia, altri siti web hanno attirato una pluralità di visitatori provenienti da Brasile, India e Francia. Dozzine di altri Paesi contribuiscono a percentuali minori di traffico, rappresentando la maggioranza complessiva dei visitatori unici di questi siti. Questo è il risultato degli sforzi compiuti per tradurre i loro contenuti in decine di lingue e offrire opzioni di pagamento accessibili a livello globale.

Sebbene i modelli di traffico varino a seconda del sito, stando a Similarweb i 10 principali siti di “nudificazione” ricevono attualmente più della metà del loro traffico in entrata da visite dirette, ovvero da utenti che digitano direttamente l’URL del sito web sul loro browser. Si tratta di un andamento preoccupante, che suggerisce che questi strumenti hanno consolidato una certa riconoscibilità del proprio marchio. Questo potrebbe rendere difficile ridurre il loro impatto se ci si limitasse a prendere di mira i loro sforzi di marketing sui social media. Va detto che Similarweb potrebbe aver etichettato parte del traffico come “diretto” quando non è stato in grado di attribuirne chiaramente la fonte, ma anche supponendo che parte del traffico diretto sia stato etichettato in modo errato, questi siti possono comunque vantare una percentuale allarmante di visitatori di questo tipo.

Sebbene i social media rappresentino una fonte di traffico marginale per i siti più grandi e conosciuti, possono svolgere un ruolo sproporzionato nell’acquisizione di utenti per quelli più recenti o meno conosciuti. Ad esempio, xjoy[.]ai, che ー come scoperto da Alexios Mantzarlis ー si è pubblicizzato su Meta in passato, ha ottenuto circa il 26 per cento del suo traffico dai social media (principalmente Instagram) durante i sei mesi di indagine.
Inoltre, sebbene vari a seconda del sito, una quota significativa del traffico verso i primi 10 di questi siti proviene dai motori di ricerca. Gran parte di questo traffico è probabilmente di natura navigazionale: gli utenti semplicemente digitano il nome del sito web che stanno cercando e cliccano su di esso nella ricerca Google. Tuttavia, abbiamo scoperto che 30 dei 35 termini di ricerca che hanno generato traffico verso i siti più visitati del nostro campione hanno restituito uno di questi strumenti IA o una recensione positiva di essi nei primi 10 link di Google. Tra questi figuravano termini ovvi come “deepnude ai” e “ai clothes remover” (in italiano “ leva-vestiti ia”). Ciò si verificava particolarmente per quanto riguarda le ricerche in russo.

I siti web che recensiscono i nudificatori IA rappresentano una parte significativa del traffico dell’ecosistema. Abbiamo identificato che il 16,4 per cento delle visite ai primi 10 siti web del nostro campione proviene da raccomandazioni di altri siti, in particolare da quelli per adulti.
Molti dei principali nudificatori basati sull’intelligenza artificiale utilizzano programmi di adesione per generare traffico e vendite. Questi includono quote di guadagno, piattaforme per gli affiliati , manager dedicati ai partner acquisiti e pagamenti settimanali in USDT, una popolare stablecoin basata sul dollaro.

Questi programmi di adesione a pagamento potrebbero spiegare l’elevato traffico proveniente dalle raccomandazioni di siti terzi (in inglese, “referral traffic”).
Undress CC, il sito IA per spogliare le persone più visitato tra quelli del nostro campione, riceve circa 1,1 milioni dei suoi 2,8 milioni di visitatori unici mensili dai link di raccomandazione presenti su siti terzi. Offre inoltre una quota di guadagno del 40 per cento e sostiene che i suoi partner aderenti abbiano guadagnato più di 2,6 milioni di dollari. Il sito web ha persino un account Instagram dedicato al suo programma di adesione volto a reclutare performer adulti e creatori di contenuti. Abbiamo informato Meta di questo account, che l’azienda ha successivamente cancellato. Questa tendenza è stata segnalata per la prima volta da Emanuel Maiberg di 404 Media e persiste ancora oggi con video di relative istruzioni su Pornhub.

Anche i link esterni presenti su siti pornografici ad alto traffico hanno indirizzato milioni di visitatori verso questi strumenti IA. Un sito in particolare spicca su tutti: ThePornDude, uno dei 50 siti per adulti più visitati al mondo e la principale fonte di raccomandazione per cinque dei dieci siti più popolari del nostro campione. ThePornDude ha generato oltre 8 milioni di visite in sei mesi e potenzialmente ha guadagnato notevoli entrate dal marketing di adesione. Da metà gennaio 2025, ha messo in evidenza i link a questi strumenti IA nella parte superiore della sua homepage in un riquadro che recensisce 69 di questi siti. ThePornDude è apparso tra i primi 10 link per 5 delle 35 ricerche che abbiamo esaminato su Google.
Geoffrey Celen, fondatore e amministratore di ThePornDude, ha dichiarato a Indicator che il sito contiene una dichiarazione di non responsabilità che afferma: «Dichiariamo esplicitamente che l’utilizzo di questi strumenti su minori è illegale e costituisce una grave violazione delle leggi sulla tutela dei minori. Condanniamo fermamente i contenuti non consensuali e non tolleriamo alcun tipo di abuso».
Celen ha aggiunto che «in qualità di piattaforma di terze parti, esaminiamo ciò che è visibile pubblicamente. Se le politiche o le caratteristiche di un sito influenzano in modo sostanziale la sicurezza degli utenti o la legalità, procediamo a una nuova valutazione. Sebbene condanniamo fermamente qualsiasi uso non consensuale o illegale, il nostro ruolo si limita a documentare i prodotti accessibili al pubblico».

L’interesse generale per questi siti utilizzati per spogliare le persone e l’attrattiva economica dei loro programmi di adesione hanno quindi portato a un boom dello spamdexing, ovvero la creazione di siti web di bassa qualità – ottimizzati per i motori di ricerca – che presentano recensioni stereotipate di vari di questi siti.

Questo tentativo di portare i link a questi siti web in cima ai risultati dei motori di ricerca riguarda anche a un sito web che finge di essere quello ufficiale del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE, che include una vasta gamma di articoli sui nudificatori IA. I dati di Similarweb mostrano che questo sito ha generato centinaia di migliaia di visite in uscita verso i siti web per mostrare nude le persone.

Inoltre, questi strumenti IA e i loro partner continuano a inserire link ai propri siti su piattaforme web popolari che tendono ad avere un buon posizionamento su Google. Tra questi figurano siti come GitHub, Hugging Face, Medium, Replicate e persino Spotify.
A volte questo approccio dà i suoi frutti: tra dicembre 2024 e maggio 2025, Hugging Face è stata la seconda fonte più importante di questo tipo di traffico per undress[.]app, generando 325.900 visite al sito. Non solo, ma ha inoltre indirizzato 141.300 visite a undressai[.]tools.
In 14 delle 35 ricerche frequenti che portano a questi siti, la ricerca su Google ha restituito un sito web di recensioni o un link “dirottato” tra i primi 10 link.
Un portavoce di Google ha dichiarato a Indicator che «mentre i motori di ricerca consentono alle persone di accedere ai siti disponibili sul web, abbiamo lanciato e continuiamo a sviluppare protezioni di ranking che limitano la visibilità di contenuti espliciti dannosi e non consensuali, promuovendo informazioni di alta qualità, quando disponibili».
La dipendenza dalle piattaforme tradizionali
Questi siti IA continuano in ogni caso a utilizzare infrastrutture tecnologiche tradizionali. Queste includono servizi cloud, protezione da DDoS (un tipo di attacco informatico, ndr), software di pagamento con carta di credito e criptovalute, widget di autenticazione single sign-on, strumenti di ottimizzazione dei motori di ricerca, registrar di domini (aziende responsabili della registrazione dei domini web, ndr) e reti di distribuzione dei contenuti. Le aziende tecnologiche che hanno pubblicamente sostenuto misure contro i deepfake di nudo continuano a fornire servizi a strumenti che hanno mercificato questo tipo di abuso sessuale.
Come riportato per la prima volta da Graphika nel 2023, i siti IA per mostrare nude le persone fanno ampio uso dell’autenticazione single sign-on (SSO) messa a disposizione dalle aziende tradizionali per facilitare la registrazione. I SSO aiutano questi siti a rendere comoda e senza intoppi la creazione di immagini di nudo non consensuali.
Abbiamo scoperto che 53 dei siti web del nostro campione offrono la registrazione e l’accesso tramite il single sign-on di Google. Per alcuni di questi siti, l’accesso tramite Google è l’unico modo per accedere al servizio di nudificazione.

A seguito di un articolo pubblicato da Wired nell’agosto 2024, che ha portato alla rimozione di alcuni account, abbiamo osservato che molti dei principali nudificatori IA hanno leggermente modificato le loro tecniche per evitare di essere individuati da Google. Durante la registrazione, utilizzano infatti un sito come intermediario (come greekyougurt[.]cfd) per fingersi un URL diverso.

Ciò include l’uso ripetuto di URL Firebase, un’altra piattaforma di sviluppo web di Google. Abbiamo anche osservato che in alcuni casi diversi account di sviluppatori dei principali nudificatori IA rimandano direttamente al loro URL noto invece di utilizzare un intermediario, il che suggerisce una lacuna nell’applicazione delle norme.

L’11 luglio scorso un portavoce di Google ci ha comunicato che «per utilizzare “Accedi con Google” (il single sign-on, ndr), gli sviluppatori devono accettare i nostri Termini di servizio, che vietano contenuti illegali e contenuti che molestano gli altri. Alcuni di questi siti violano i nostri termini e i nostri team stanno intervenendo per risolvere tali violazioni, oltre a lavorare su soluzioni a lungo termine».
A partire dal giorno successivo, il single sign-on di Google non era più autorizzato su 23 dei 53 siti web che avevamo identificato, sebbene fosse ancora attivo su siti web che sono stati a lungo identificati come centrali per questo ecosistema, come Undress[.]cc, Clothoff[.]net e Clothoff[.]info.

Inoltre, i siti web per spogliarele persone continuano a utilizzare i software di pagamento terzi come se fossero normali attività commerciali. Ciò include i normali provider di carte di credito e i portafogli mobili come Pix, UPI, WeChat e AliPay. Più recentemente, hanno ampliato i pagamenti consentendo l’utilizzo di carte di credito e di debito attraverso software di pagamento in criptovaluta come Mercuryo o tramite una serie di intermediari.
Uno dei modi principali in cui i clienti possono utilizzare le loro carte di credito e di debito per pagare i deepfake di nudo è anche attraverso Telegram Stars. Il programma, lanciato nel giugno 2024, consente agli utenti di acquistare “Stars” tramite servizi come Apple Pay e Google Pay. Le aziende possono convertire le Stars in $TON, una criptovaluta sviluppata da Telegram. Sebbene il sito web di Telegram pubblicizzi questo meccanismo di pagamento come conforme alle politiche di Apple e Google, si tratta dell’opzione per processare le carte di credito dei clienti utilizzata da tre dei 10 siti più noti per spogliare le persone. Telegram Stars, quindi, potrebbe essere già stato utilizzato per milioni di dollari di pagamenti veso questi siti web.

Altri siti utilizzavano anche siti web “di transito” per facilitare i pagamenti con carte di credito e sistemi di pagamento tradizionali. Diversi di questi siti, ad esempio, sembrano utilizzare un servizio chiamato Luxury Fintech o LuxFin. LuxFin consente ai clienti di utilizzare le loro carte di credito o di debito per pagare i nudifier tramite PYUSD, la stablecoin di PayPal disponibile su Venmo e PayPal. È anche possibile utilizzare LuxFin per effettuare pagamenti PayPal e utilizzare Apple Pay per effettuare pagamenti istantanei tramite il sistema Onramp di Coinbase.

I dati sul traffico web di questi siti indicano che la maggior parte del traffico di luxfin[.]org nei sei mesi fino a maggio 2025 proviene da siti per spogliare le persone tramite IA. Quando abbiamo contattato Luxury Fintech per un commento, un rappresentante anonimo ci ha detto che «il CSAM (Child Sexual Abuse Material, in italiano “materiale sessuale pedopornografico”, ndr) è un grave problema globale e non permetterei mai che uno dei miei prodotti fosse utilizzato in alcun contesto collegato a tale attività ripugnante. Sono lieto di assistervi in questa questione in ogni modo possibile, fatemi sapere come».
Il rappresentante dell’azienda ci ha anche consigliato di «essere estremamente cauti quando menzionate la mia azienda nei vostri articoli. La diffamazione è un reato negli Emirati Arabi Uniti e mi assicurerò che sarete perseguiti per qualsiasi dichiarazione diffamatoria se mai metterete piede qui».
Dopo aver condiviso i dati di Similarweb e chiesto di vedere eventuali dati di Google Analytics che potessero contraddirli, il rappresentante ha ribadito le minacce, scrivendo che i dati «sono completamente inaccurati e altamente fuorvianti. Se pubblicherete qualsiasi cosa sul mio progetto che ne danneggi la reputazione, avvierò una causa per diffamazione negli Emirati Arabi Uniti». Il rappresentante non ha condiviso alcuna prova che smentisse il traffico riportato da Similarweb.
Nel video qui sotto, si può vedere il flusso di pagamento per nudify[.]online che reindirizza le opzioni di pagamento come PayPal e Venmo attraverso luxfin[.]org.
Infine, utilizzando BuiltWith, uno strumento per l’analisi dei siti web, abbiamo scoperto che le piattaforme mainstream sono i principali fornitori di servizi di hosting, distribuzione di contenuti e registrazione di domini per i siti del nostro campione.
Le aziende che forniscono servizi di hosting e CDN (rete di distribuzione dei contenuti) a questi siti IA potrebbero essere la chiave per limitare radicalmente la loro portata in questa fase. Cloudflare in passato ha interrotto il proprio servizio a nazisti e molestatori seriali. MrDeepFakes, il più grande distributore di deepnude al mondo, è andato offline all’inizio di quest’anno perché i suoi fornitori di CDN sembrano aver chiuso il sito web.
Cloudflare fornisce almeno una forma di servizio a 62 degli 85 siti del nostro campione. Anche Amazon è spesso rappresentato, con 20 siti web che lo utilizzano per l’hosting o la distribuzione di contenuti. Altri provider mainstream come GoDaddy, Namecheap e Vercel compaiono anch’essi nei dati di BuiltWith.
Un portavoce di Amazon ci ha detto che «AWS (Amazon Web Services, ndr) ha termini chiari che richiedono ai nostri clienti di utilizzare i nostri servizi in conformità con le leggi applicabili. Quando riceviamo segnalazioni di potenziali violazioni dei nostri termini, agiamo rapidamente per esaminare e adottare misure volte a disabilitare i contenuti proibiti. Se qualcuno sospetta che le risorse AWS vengano utilizzate per attività abusive, può segnalarlo ad AWS Trust & Safety utilizzando il modulo di segnalazione degli abusi». (Questo modulo richiede che chi effettua la segnalazione abbia un account AWS, che abbiamo scelto di non creare).
Cloudflare non ha risposto alla nostra richiesta di commento.
Abbiamo anche scoperto che 9 siti web utilizzano WordPress come CMS (sistema di gestione dei contenuti). In una dichiarazione inviata via e-mail, Mary Hubbard, direttrice del progetto WordPress, ci ha detto che «“WordPress.org” e “WordPress” – il più ampio progetto open source – non ospitano contenuti. Tuttavia, se un sito che utilizza il software WordPress viola la legge o porta avanti comportamenti non consensuali o abusivi, come fornire strumenti che consentono abusi sessuali basati su immagini, riteniamo che debba essere segnalato al provider di hosting appropriato e alle autorità legali».
Hubbard ha aggiunto che «in quanto software open source, WordPress è disponibile a chiunque, proprio come Linux o un browser web. Tuttavia, ci impegniamo a collaborare con altri soggetti dell’ecosistema per ridurre la diffusione e l’impatto di strumenti dannosi come i nudificatori IA».
Abbiamo condiviso le nostre segnalazioni con l’azienda di software development Automattic, proprietaria di WordPress, e ci è stato detto che il loro team Trust & Safety avrebbe verificato se qualcuno dei siti utilizzasse servizi controllati dall’azienda.
È ancora necessario intervenire con urgenza
Ad oggi, la lotta contro questi siti IA si è rivelata una battaglia impari. Nonostante le numerose segnalazioni sui danni causati dagli strumenti IA per spogliare le persone, che negli Stati Uniti hanno portato all’approvazione del Take It Down Act (che Indicator considera imperfetto) e a una causa legale di alto profilo contro questi siti da parte dell’ufficio del procuratore della città di San Francisco, ne continuano a spuntare di nuovi. In generale, l’ecosistema di questi siti nel suo complesso è rimasto resiliente e redditizio.
La nostra analisi indica che questi strumenti sono avversari coriacei e con pochi scrupoli. Le piattaforme tecnologiche e le forze dell’ordine dovrebbero trattarli come tali.
Un passo fondamentale che le aziende tecnologiche possono compiere per affrontare il problema è quello di trattarli come siti web che facilitano la diffusione di materiale pedopornografico (CSAM). Esistono prove sempre più numerose che i bambini sono presi di mira da questi siti in misura significativa, tra cui un sondaggio dell’ONG Thorn, che ha rilevato che il 6 per cento degli adolescenti statunitensi dichiara di essere stato vittima di deepnude. Un rapporto del 2024 della Internet Watch Foundation, invece, ha rilevato una “guida per pedofili” sviluppata da molestatori online e che incoraggiava i predatori a utilizzare strumenti per mostrare nude le persone, così da generare materiale con cui poi ricattare i bambini.
Meta ha compiuto un passo tardivo in questa direzione con il recente annuncio secondo cui avrebbe condiviso informazioni su questi siti attraverso il programma Lantern della Tech Coalition, un programma di condivisione di segnalazioni su varie piattaforme mirato a combattere lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori online. Le piattaforme devono intensificare la loro lotta contro questi siti basati sull’intelligenza artificiale a tutti i livelli della moderazione, se vogliono sperare di ottenere progressi significativi nella battaglia contro i deepnude non consensuali.
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