
Cosa sappiamo sulla morte della ragazza palestinese arrivata in Italia
Marah Abu Zuhri è deceduta all’ospedale di Pisa presentando segni di malnutrizione, ma il governo israeliano parla di una leucemia
Aggiornamento del 22 agosto, ore 10:20: La biopsia midollare effettuata sul materiale prelevato prima del decesso di Marah Abu Zuhri, riporta Repubblica, ha dato esito negativo. Ciò significa che non è stata riscontrata la leucemia.
Venerdì 15 agosto è morta all’ospedale Cisanello di Pisa Marah Abu Zuhri, una giovane di 20 anni originaria di Gaza. Era arrivata in Italia due giorni prima, insieme alla madre, proveniente da Eilat (Israele), nell’ambito di un programma di assistenza sanitaria promosso dal governo italiano.
In una nota, l’azienda ospedaliera ha precisato che la ragazza versava in condizioni cliniche molto gravi, con un quadro compromesso e un marcato deperimento organico. Il decesso è sopraggiunto a causa di una crisi respiratoria improvvisa seguita da arresto cardiaco.
Alcuni giornali italiani e internazionali hanno titolato la notizia scrivendo che la ragazza è morta «per malnutrizione». A Gaza, come documentato dalle Nazioni Unite, la popolazione è a rischio di grave carestia a causa dei bombardamenti israeliani e per le rigide restrizioni imposte dal governo israeliano sull’ingresso di beni essenziali e cibo nella Striscia. Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, dall’inizio della guerra almeno 227 persone (tra cui 103 bambini) sono morte con sintomi legati alla malnutrizione.
Questa versione sulla causa del decesso di Abu Zuhri è stata subito contestata dal COGAT, l’agenzia del ministero della Difesa israeliano responsabile dell’amministrazione civile nei territori palestinesi, che in un post su X ha scritto che Abu Zuhri soffriva di leucemia, un dettaglio che nel racconto giornalistico non sarebbe stato menzionato. Come prova, il COGAT ha allegato un presunto certificato medico datato 9 agosto, ed emesso dall’Ospedale di Nasser, a Gaza, in cui si legge che l’esame del sangue della ragazza «ha evidenziato la presenza di numerosi promielociti, compatibile con una leucemia promielocitica acuta». A sua difesa, il COGAT ha anche aggiunto che l’evacuazione della ragazza sarebbe potuta avvenire prima poiché «avevamo proposto diverse date».
La tesi che mette in dubbio lo stato di malnutrizione della ragazza è stata non solo accolta, ma addirittura rafforzata da vari utenti sui social che, sfruttando una foto della madre di Abu Zuhri scattata fuori dall’ospedale toscano, si sono chiesti come sia possibile che i familiari della ragazza appaiano in buona salute e non presentino segni di malnutrizione. Un filone complottista che da settimane nega che a Gaza ci siano persone che soffrono di malnutrizione per colpa della guerra.
Per quanto riguarda il certificato medico pubblicato dal COGAT, la redazione di Facta non è in grado di determinare la sua autenticità, o se appartenga alla ragazza ricoverata a Pisa. In passato, il governo israeliano ha già diffuso disinformazione con lo scopo di minimizzare le violenze su Gaza e da settimane è impegnato in una campagna propagandistica per negare lo stato di carestia e grave malnutrizione nella Striscia.
Cosa ha detto l’ospedale italiano
Nella nota stampa, l’ospedale Cisanello non ha parlato di leucemia perché la malattia non è stata accertata dal personale medico italiano che ha preso in cura la ragazza.
La dottoressa Sara Galimberti, direttrice dell’Unità Operativa di ematologia dell’azienda ospedaliera pisana, ha spiegato alla stampa che «Marah era arrivata nel reparto di Ematologia alle 2.40 del 14 agosto con un’ipotesi diagnostica di leucemia, ma i primi due test che abbiamo fatto in tempo a fare hanno dato esito negativo». La professoressa ha precisato che Abu Zuhri «presentava proteine basse e un quadro di deperimento», motivo per cui i medici hanno «iniziato subito una nutrizione ipercalorica». Ma, conclude Galimberti, non è possibile stabilire se [il deperimento] «fosse dovuto alla malnutrizione o a una malattia che non abbiamo potuto scoprire».
Considerando che la madre ha chiesto di non eseguire l’autopsia per ragioni religiose e per il dolore emotivo, spiega ancora la dottoressa, è difficile stabilire se la ragazza fosse malata di leucemia o presentasse altre patologie. La causa del decesso, conclude Galimberti, è stata la crisi respiratoria e il successivo arresto cardiaco.
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