
Il Pentagono ha alimentato deliberatamente per anni il complottismo sugli UFO
Le operazioni di disinformazione sono servite per coprire programmi segreti militari e informazioni riservate
Anni ‘80. In un bar in Nevada, situato vicino all’Area 51, un sito militare non accessibile al pubblico utilizzato ufficialmente per test di volo, entra un colonnello dell’aeronautica militare statunitense. Dopo qualche chiacchiera, l’uomo prende delle foto che portava con sé e le consegna al proprietario del locale. Gli scatti immortalano quelli che sembrano a tutti gli effetti dei veri e propri UFO (oggetti volanti non identificati). Le foto finiscono sulle pareti del locale e da quel momento, cliente dopo cliente, si diffonde in zona la voce che l’esercito americano stava testando in segreto tecnologia aliena. Le immagini però erano false ed erano state volutamente diffuse dal Pentagono per alimentare teorie cospirative sugli alieni e il governo degli Stati Uniti.
Quanto appena letto non è l’intro di un racconto di fantascienza, né una storia diffusa da qualche sito complottista. Si tratta invece di un episodio realmente accaduto scoperto da un ufficio del Pentagono che per mesi ha indagato sulle teorie del complotto riguardanti i presunti programmi segreti di Washington sugli alieni. Nel 2023 il protagonista di questa vicenda, l’ufficiale, ora in pensione, che oltre 40 anni fa entrò in quel bar in Nevada, ha dichiarato agli investigatori del dipartimento della Difesa statunitense che le foto erano state ritoccate e che la sua era stata una missione per alimentare cospirazioni infondate sugli alieni e l’Area 51 per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da ciò che stava realmente accadendo nella base militare: lo sviluppo top secret dei caccia militari stealth, considerati negli anni ‘80 un vantaggio fondamentale sull’Unione Sovietica.
L’episodio in questione è stato riportato per la prima volta in un’inchiesta del Wall Street Journal pubblicata lo scorso 6 giugno su come l’esercito statunitense abbia fabbricato e diffuso false prove di “tecnologia aliena” per nascondere veri programmi di armi segrete. E, come scrive il quotidiano statunitense, è solo una della serie di scoperte fatte al riguardo dal team del Pentagono impegnato in queste indagini. Scoperte che però non erano mai emerse pubblicamente. Almeno fino a questo momento.
UFO myths gripped America for decades, and the Pentagon finally figured out where a lot of them came from.
It was the Pentagon.
🔗: https://t.co/PtqoJj0nfl pic.twitter.com/RdCRhjOKyp
— The Wall Street Journal (@WSJ) June 10, 2025
Il lavoro svolto dagli ufficiali statunitensi è culminato in un rapporto pubblicato nel 2024 dal dipartimento della Difesa che ha concluso che, dopo aver indagato su 1.652 segnalazioni di possibili avvistamenti arrivate negli anni, non ci sono prove per confermare che in questi avvistamenti fosse coinvolta una qualche forma di vita extraterrestre. Ma come ha scoperto per l’appunto il Wall Street Journal il report stesso è stato un insabbiamento, ma non nel senso che i complottisti sui dischi volanti e gli alieni vorrebbero far credere.
Il rapporto pubblico ha omesso infatti la verità dietro alcuni dei miti fondanti sugli UFO e cioè che il Pentagono stesso a volte ha alimentato deliberatamente queste speculazioni, contribuendo all’ossessione culturale americana per gli UFO, scrivono Joel Schectman e Aruna Viswanatha sul Wall Street Journal. I due giornalisti hanno condotto l’inchiesta basandosi su interviste con una ventina di funzionari, scienziati e appaltatori militari statunitensi, attuali ed ex, coinvolti nella realizzazione del report e su migliaia di pagine di documenti, registrazioni, e-mail e messaggi di testo.
In base a quanto emerso finora, gli sforzi del governo americano per alimentare e diffondere la mitologia sugli UFO risalgono addirittura agli anni ’50. I motivi dietro queste campagne di disinformazione sarebbero stati molteplici. «A volte, come nel caso dell’inganno relativo all’Area 51, gli ufficiali militari hanno diffuso documenti falsi per creare una cortina fumogena per coprire veri programmi di armi segrete. In altri casi, i funzionari hanno permesso che i miti UFO prendessero piede nell’interesse della sicurezza nazionale, ad esempio per impedire all’Unione Sovietica di rilevare vulnerabilità nei sistemi di protezione degli impianti nucleari», scrive il Wall Street Journal.
Chi indaga su queste operazioni sta ancora cercando di capire se la diffusione della disinformazione sia stata opera di comandanti e ufficiali locali o di un programma istituzionale più centralizzato. Quello che è certo, ha scoperto l’inchiesta giornalistica, è che il Pentagono ha omesso nella versione pubblica del rapporto del 2024 fatti chiave che avrebbero potuto contribuire a mettere a tacere alcune voci infondate sugli UFO anche per evitare spiacevoli imbarazzi per le forze armate statunitensi, come raccontato da Sean Kirkpatrick, scienziato ex capo del Missile and Space Intelligence Center (MSIC), una struttura dell’agenzia statunitense di intelligence di difesa (DIAA), e nominato alla guida dell’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO) ufficio governativo istituito nel 2022 con l’obiettivo di indagare sui fenomeni anomali non identificati. Kirkpatrick si è poi dimesso a dicembre 2023.
Oltre a indagare sugli avvistamenti, l’AARO ha esaminato la documentazione storica a partire dal 1945 per valutare le affermazioni fatte da decine di ex militari secondo cui il governo americano avrebbe gestito segretamente un programma per raccogliere tecnologia aliena. Ed è qui che l’ormai ex capo dell’ufficio del Pentagono responsabile delle indagini sugli UFO ha scoperto qualcosa di particolare. «Un ex ufficiale dell’aeronautica militare era visibilmente terrorizzato quando raccontò agli investigatori di Kirkpatrick di essere stato informato su un progetto alieno segreto decenni prima, e di essere stato avvertito che se avesse mai parlato di questo segreto sarebbe potuto essere incarcerato o giustiziato. L’affermazione sarebbe stata ripetuta agli investigatori da altri uomini che non avevano mai parlato della questione, nemmeno con le loro mogli», riporta il Wall Street Journal. Le indagini dell’AARO hanno tuttavia rivelato che tutti questi uomini erano stati vittime «di un bizzarro rituale di nonnismo».
I due giornalisti ricostruiscono infatti che per decenni, a svariati nuovi comandanti dei programmi più segreti dell’Aeronautica Militare, durante i briefing di insediamento, veniva consegnato un foglio di carta con la foto di quello che sembrava un disco volante e descritto come un velivolo antigravità. A questi ufficiali era stato detto che stavano partecipando a un programma denominato “Yankee Blue” per decodificare la tecnologia del velivolo e che non avrebbero mai dovuto farne menzione. Quel programma era però un falso e molte delle vittime non scoprirono mai di essere state prese in giro. Nel 2023 l’ufficio del Segretario alla Difesa ha inviato un promemoria a tutta l’Aeronautica ordinando la cessazione immediata di questa pratica.
Non è ancora chiaro il motivo di questo inganno da parte degli ufficiali verso i propri subordinati. Sta di fatto che, continua il quotidiano statunitense, «la scoperta avrebbe potuto essere devastante per l’Aeronautica Militare» che è particolarmente sensibile alle accuse di nonnismo. Per questo motivo la forza militare statunitense ha chiesto all’AARO di non inserire per il momento questa scoperta nel rapporto pubblicato nel 2024. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, una portavoce del dipartimento della Difesa ha riconosciuto che l’AARO ha scoperto prove di falsi materiali classificati relativi agli extraterrestri e che il dipartimento non ha incluso tali informazioni nel suo rapporto dell’anno scorso perché l’indagine non era ancora stata completata, ma che verrà fatto in un secondo rapporto.
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