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Il pericoloso trend social di scottarsi la pelle al sole per motivi estetici

La nuova tendenza arriva dall’Australia e invita ad abbronzarsi senza crema solare per ottenere dei “tatuaggi” sulla pelle

31 luglio 2025
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Una nuova, pericolosa tendenza sta spopolando su TikTok in diversi Paesi e riguarda “tatuaggi solari” e segni del costume marcati. Conosciuti come sun tattoo, tan lines o burn lines, questo trend – nato inizialmente in Australia – punta a ottenere veri e propri tatuaggi temporanei o evidenti segni del costume semplicemente esponendo la pelle al sole.

Nel primo caso, si applicano sulla pelle figure come stelle, lune, fiori, tartarughe, cuori o squali, utilizzando la protezione solare, degli adesivi o persino della sabbia, prima di esporsi al sole. La pelle lasciata scoperta – rigorosamente senza crema – si arrossa, mentre la parte coperta rimane chiara, creando così un “tatuaggio” temporaneo ottenuto unicamente grazie ai raggi solari.

La moda delle “tan lines” segue lo stesso principio: ci si espone al sole indossando solo il costume da bagno e senza applicare crema solare, con l’obiettivo di ottenere segni del costume molto marcati e ben visibili.

Pratiche di questo tipo sono particolarmente promosse su TikTok – ma anche su Instagram – attraverso hashtag come #suntattoo, #tanlines e #sunburnttanlines, che hanno già totalizzato milioni di visualizzazioni. I social sono invasi da video di ragazzi e ragazze che mostrano con orgoglio le proprie esperienze, dispensando consigli su come ottenere tatuaggi solari o segni del costume sempre più evidenti. Nei loro tutorial suggeriscono figure creative da disegnare sulla pelle e trucchi per intensificare l’effetto, come spruzzarsi oli abbronzanti per accentuare l’abbronzatura e la scottatura. Non mancano persino influencer che promuovono costumi “speciali”, pensati per far abbronzare più velocemente, o app che promettono di guidare passo passo verso la “routine di abbronzatura perfetta”.

Ciò che questi “tutorial” omettono del tutto sono i rischi per la salute. Per ottenere un “tatuaggio solare” o segni dell’abbronzatura molto marcati è necessaria un’esposizione prolungata al sole senza alcuna protezione, che può provocare persino ustioni di secondo grado, dolorose e persistenti fino a 36 ore. I pericoli, però, non si limitano al breve termine: i raggi ultravioletti danneggiano il DNA delle cellule cutanee, provocando mutazioni che possono favorire l’insorgenza di tumori della pelle e accelerare l’invecchiamento cutaneo.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica i raggi ultravioletti A, B e C nel gruppo 1 dei cancerogeni certi per l’essere umano. Come ricorda anche l’Istituto Nazionale Francese per la Prevenzione del Cancro (INCa), «non esiste un’abbronzatura sana»: l’abbronzatura è infatti «un attacco alla pelle, un segno di una reazione che si innesca contro i danni causati dai raggi UV, naturali o artificiali».

Per questo motivo è fondamentale applicare sempre creme solari in quantità adeguata e con regolarità. I filtri solari, infatti, contengono sostanze che assorbono o riflettono i raggi UV, proteggendo la pelle dai loro effetti dannosi.

In Francia, questo pericoloso trend di TikTok, che spinge i giovani a scottarsi la pelle, è diventato così diffuso da richiedere l’intervento diretto del ministro della Salute e dell’Accesso alle Cure, Yannick Neuder. In un videomessaggio, il ministro ha ammonito: «Bisogna smettere di esporsi al sole senza protezione, talvolta persino ricorrendo a oli, o di farsi tatuaggi temporanei sulla pelle mentre ci si scotta, perché è molto pericoloso».

Neuder ha inoltre ricordato che l’esposizione eccessiva e ripetuta ai raggi UV – soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza – è la principale causa di tumori della pelle. Solo in Francia, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per la salute pubblica, ogni anno vengono diagnosticati tra 141 mila e 243 mila casi di tumore cutaneo, la maggior parte legati proprio alla sovraesposizione ai raggi ultravioletti.

Un fenomeno già noto: i “no crema solare

Sebbene questo nuovo trend social sia diventato virale solo negli ultimi mesi, la tendenza a evitare la crema solare durante l’esposizione al sole non è affatto nuova. Come già raccontato su Facta, esiste un vero e proprio movimento chiamato “no-crema solare”, formato da persone convinte che questi prodotti non proteggano dal cancro della pelle ma, al contrario, lo favoriscano, oltre a comportare altri presunti rischi per la salute.

Questa tesi, piuttosto diffusa soprattutto tra la “Generazione Z”, non ha alcun fondamento scientifico. Al contrario, numerosi studi dimostrano che l’uso corretto dei filtri solari riduce sensibilmente il rischio di sviluppare tumori cutanei. I sostenitori del “no crema solare” si appellano a un’errata interpretazione del cosiddetto “paradosso delle creme solari”: secondo uno studio canadese del 2023, nelle popolazioni dove si registra un’elevata incidenza di melanoma, l’uso di creme solari è molto diffuso. Ma questo non significa che le creme provochino i tumori, bensì che chi trascorre più tempo al sole tende a utilizzarle, spesso in modo scorretto.

«La maggior parte delle persone non applica abbastanza crema solare, resta esposta al sole per ore dopo averla messa al mattino o non adotta altre forme di protezione. Questo genera un falso senso di sicurezza», spiega Ivan Litvinov, professore associato di Medicina e presidente della Divisione di Dermatologia della McGill University, coautore dello studio.

Da sola la crema solare, anche quando applicata correttamente, non riesce a proteggere la pelle dai rischi di salute che si riscontrano rimanendo per un periodo prolungato al sole; nemmeno quelle più efficaci con SPF 50 (fattore di protezione molto alto) sono in grado di filtrare tutti i raggi UV. Questi prodotti sono essenziali e fortemente consigliati ma, come raccomandano le autorità di salute pubblica, è necessario proteggersi anche con indumenti coprenti, cappello, occhiali da sole e limitare l’esposizione prolungata e nelle ore più calde.

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