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Zelensky che compra cose, il filone disinformativo preferito dalla propaganda russa

Una sotto-narrazione che il Cremlino martella con impressionante accanimento nelle opinioni pubbliche occidentali

21 maggio 2025
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Una delle narrazioni più prolifiche della disinformazione russa è quella che prende di mira il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Nel corso degli ultimi anni sono circolati, praticamente in tutte le lingue parlate in Europa, contenuti dimostrabilmente falsi volti a dimostrare la tossicodipendenza, la codardia, il nazismo, l’omosessualità, l’appartenenza a culti satanici e ovviamente la corruzione di Zelensky. A proposito di quest’ultima, una sotto-narrazione che il Cremlino martella con impressionante accanimento nelle opinioni pubbliche occidentali è quella di Zelensky che compra cose, sicuramente costose, spesso stravaganti. La moglie del presidente ucraino, Olena Zelenska, è bersaglio insieme al marito di questa narrazione, che mira a fornire “prove” della corruzione della leadership ucraina e del fatto che gli aiuti economici ricevuti dall’Occidente spariscono nelle tasche (e nei vizi) del presidente e della sua consorte. 

Verificare la falsità o meno di ogni contenuto sospetto che viene rilevato, come facciamo a Facta, è ovviamente fondamentale nel contrasto alla disinformazione, ma altrettanto importante è diffondere la conoscenza di questa specifica operazione di propaganda e disinformazione russa. In questo modo i cittadini, se dovessero imbattersi anche in futuro (come sembra probabile) in un’altra storia incredibile di Zelensky che compra oggetti o proprietà costose, avrebbero un sano scetticismo a difenderli dai tentativi di manipolazione di Mosca.

Abbiamo quindi qui stilato una lista, quasi certamente non esaustiva, di cose che avrebbero comprato il presidente ucraino e sua moglie nel corso degli ultimi anni, secondo la disinformazione filo-russa.

La lista

Solo nei primi mesi del 2025 Zelensky avrebbe acquistato una villa da 20 milioni di dollari in Florida, il 51 per cento delle azioni di una società mineraria in Sud Africa, un’altra villa (stavolta ai Caraibi) da 18 milioni di euro, e una banca privata francese. Sempre secondo notizie dimostrabilmente false, sua moglie Olena Zelenska avrebbe comprato un abito appartenuto a Lady Diana per 2,9 milioni di dollari.

Negli anni precedenti la coppia presidenziale avrebbe avuto consumi ancor più eccentrici, secondo la disinformazione russa: Zelensky avrebbe infatti comprato due yacht per un valore totale di 75 milioni di dollari, un hotel di lusso in Francia da 88 milioni di euro, un casinò a Cipro per 150 milioni di sterline, la villa di Sting in Toscana per 75 milioni di euro, la dimora reale di Highgrove House nel Regno Unito (acquistata direttamente da Re Carlo III per 20 milioni di sterline), la limousine che fu di Adolf Hitler, e la villa di Joseph Goebbels. Nel frattempo Olena Zelenska comprava super-car Bugatti da 4,5 milioni di euro e gioielli da Cartier per 1,1 milioni di dollari.

Insomma, una lista di beni e proprietà impressionante, specie se si considera che – sempre in base alla disinformazione riconducibile al Cremlino – nell’estate del 2023 il patrimonio di Zelensky già includeva una villa da 35 milioni in Florida, un conto off-shore da 1,2 miliardi di dollari, 15 case e 3 jet privati, e il suo reddito mensile era pari a 11 milioni di dollari.

In conclusione

Per riassumere, Mosca vuole indurre gli europei a credere che Zelensky e sua moglie abbiano questa tendenza a scialacquare enormi quantità di denaro (non loro peraltro, ma sottratto dai fondi che l’Occidente invia per aiutare economicamente l’Ucraina) nell’acquisto di beni di lusso, ville e cimeli nazisti. Ma le prove fornite finora a sostegno di questa narrazione si sono puntualmente e costantemente rivelate false.

È probabile che altre storie simili emergano anche nei prossimi mesi, sostenendo ad esempio che Zelensky abbia comprato un’altra villa multimilionaria in qualche paradiso terrestre, o che sua moglie abbia acquistato lo smeraldo più costoso al mondo. Per essere sicuri che sempre meno persone credano a queste falsità – a prescindere dalla verifica di ogni singolo contenuto, pur necessaria – è quindi di primaria importanza diffondere la conoscenza di questa operazione, di questa narrazione spinta da falsità favorevoli agli interessi del Cremlino.

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