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Cosa c’entra l’estrema destra con l’omicidio di Charlie Kirk?

L’attentatore ha seminato meme e riferimenti alla cultura internet, un “manifesto” ambiguo che potrebbe accendere i riflettori su uno spazio digitale dell’alt-right decisamente problematico

15 settembre 2025
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Il testo di una canzone della resistenza italiana, un meme usato per deridere la comunità furry, la combinazione di comandi utile a chiamare il bombardamento aereo in un videogioco sparatutto, una battuta brutta che probabilmente avrai già sentito da tuo cugino alle medie. Questa lista di cose apparentemente casuali è, di fatto, il “manifesto” del cecchino che lo scorso 10 settembre ha colpito a morte l’influencer di estrema destra Charlie Kirk.

Ad annunciarlo è stato il governatore dello Utah Spencer Cox, che in conferenza stampa tenuta il 12 settembre ha riportato parola per parola le incisioni ritrovate su un bossolo sparato dall’attentatore e su tre colpi inesplosi ritrovati sulla scena del delitto.

L’annuncio arrivava poche ore dopo un’esclusiva del Wall Street Journal che parlava di incisioni «con ideologia transgender e antifa» e in un clima in cui Joey Mannarino, popolare influencer di estrema destra, aveva scritto sui social che «se la persona che ha ucciso Charlie Kirk fosse una persona transgender, non ci potrebbe più essere alcuna pietà per quella specie. Abbiamo già tollerato fin troppo da quelle creature».


La conferenza stampa di Cox ha scatenato anche i commenti della politica italiana, con alcuni esponenti di destra che hanno immediatamente puntato il dito contro il verso di “Bella Ciao” inciso su uno dei proiettili. Ma cosa voleva comunicare davvero l’uomo, che le autorità americane hanno individuato nel ventiduenne Tyler Robinson e di cui non è ancora stato reso pubblico il movente? 

Un manifesto intriso di meme culture

Chi ha premuto il grilletto era innanzitutto un gamer e una persona molto online. Questo non significa, ovviamente, che gamer e persone costantemente su Internet siano di per sé pericolose, ma in questo caso la componente online appare fondamentale per comprendere i riferimenti presenti sui proiettili. Già in passato autori di sparatorie come Brenton Tarrant e Payton Gendron avevano incluso dei meme nei manifesti pubblicati per spiegare le loro azioni, ma stavolta c’è qualcosa di diverso. Perché stavolta si è trattato di puro shitposting.

Lo shitposting è una modalità di comunicazione che avviene attraverso meme di bassa qualità, apparentemente privi di senso, pubblicati per apparire deliberatamente assurdi e in alcuni casi per trollare, per provocare. Ecco, se l’attentatore di Christchurch aveva messo in chiaro le sue intenzioni incidendo sul suo fucile “remove kebab”, un meme che deriva da una canzone che strizza l’occhio alla pulizia etnica dei fedeli musulmani, chi ha ucciso Kirk ha scritto “If you read this, you’re gay”, una sorta di “gay chi legge”. 

Per comprendere il retroterra culturale in cui era immerso l’attentatore vale la pena esaminare anche le altre incisioni. La prima recita: “notices bulge OwO What’s This?”, che potrebbe essere tradotta con “nota un rigonfiamento OwO Cos’è questo?”. Si tratta di un meme che prende in giro il modo di scrivere tipico dei roleplay online furry, ovvero la comunità delle persone interessate agli animali antropomorfi, e ci porta dritti negli anni dieci di Internet.

La parola “OwO” è da intendersi come un emoticon che indica un’espressione di sorpresa (le due O rappresentano due occhi spalancati) e in passato era molto utilizzata dalle comunità online furry o che si occupano di anime.

Uno dei primi meme pubblicati con questo formato

La seconda iscrizione contiene invece i simboli di una freccia in su, una freccia a destra e tre volte freccia in giù  insieme alla frase “Hey fascist! Catch!” (Hey fascista! Prendi questa!).

È un riferimento al videogame sparatutto dall’alto Helldivers 2 e riporta la sequenza dei comandi che servono a sganciare una bomba Eagle da 500 chilogrammi, una delle armi più potenti del gioco . Il “Catch”, ovvero “prendi questa” si riferisce naturalmente alla bomba, metaforicamente rappresentata dal proiettile.

Una schermata di Helldivers 2

Helldivers 2 è una sorta di parodia dello stato totalitario, un videogioco satirico in cui sembra che il giocatore stia dalla parte dei buoni quando in realtà è portato a combattere per una spietata dittatura militare che descrive i suoi nemici come fascisti e terroristi. Anche qui siamo di fronte a un meme, ma non è chiaro se il riferimento al fascista sia parte del meme o un riferimento a Kirk. 

Come anticipato, la terza iscrizione recita “Se leggi sei gay” ed è una frase facilmente rintracciabile nei forum e nelle imageboard in lingua inglese, perlopiù utilizzata come tentativo di trollare l’interlocutore. Non è comunque da escludere la possibilità che il messaggio facesse riferimento alle posizioni apertamente omofobe di Charlie Kirk, che basava la sua opposizione all’omosessualità su una lettura piuttosto letterale della Bibbia.

Sebbene esista un’interpretazione delle ultime due iscrizioni che incasellerebbe l’omicidio di Kirk in un gesto politicamente motivato da idee di sinistra, vale la pena notare che nessuno dei contenuti fin qui presentati ha qualcosa a che fare con una presunta «ideologia transgender» come originariamente riportato dal Wall Street Journal. Per questo motivo il quotidiano ha in seguito rettificato l’informazione riportando fonti che invitano alla cautela.

E “Bella Ciao” cosa c’entra, allora?

Ecco,  per quanto da “La casa di carta” in poi la canzone sia entrata nell’immaginario internazionale come simbolo di una generica lotta contro il sistema, l’ipotesi che Robinson possa averla usata nell’accezione originale – ossia in chiave antifascista – è assolutamente plausibile. Questa è anche la versione della storia fin qui riportata dai media e strumentalizzata dalla politica italiana.

 Ma c’è una lettura alternativa che i media – anche i migliori – stanno faticando a raccontare, probabilmente perché poco attrezzati a parlare di cose che affondano le proprie radici su internet. 

La pista dell’estrema destra

Da qualche tempo, infatti, “Bella Ciao” è entrata nell’universo di riferimento di un gruppo di suprematisti bianchi alt-right chiamato Groyper, dopo essere stata inclusa nel videogame Heart of Iron 4. Il canto popolare dedicato ai partigiani è così diventato di fatto un meme destinato a una nicchia molto ristretta, il tentativo di appropriarsi di un simbolo a cui l’estrema destra americana associa un vago significato di resistenza.

Secondo alcuni contenuti molto circolati sui social media durante il weekend, l’ipotesi sarebbe inoltre avvalorata da una foto presa dall’account Facebook della madre del sospettato, in cui Robinson sembra imitare la postura e lo stile di Pepe the Frog, meme di cui l’alt-right americana si è da tempo appropriata.

Ma nonostante la madre del ragazzo nel post spiegasse che il costume era quello di un meme, è probabile che la citazione sia più banalmente al meme dello Slavic squat guy, assolutamente non politicizzato. 

Le cose di internet funzionano così: i contenuti hanno diversi livelli di lettura (layers), alcuni accessibili a chiunque, altri solo a una nicchia. Robinson sembra davvero molto addentro alla cultura internet e sarebbe strano se “Bella Ciao” fosse l’unica iscrizione a zero layers, l’unica a non avere un significato nascosto. 

La lettura che associa Robinson all’universo Groyper – e dunque all’estrema destra – non è la più immediata, ma avrebbe il pregio di spiegare bene questa incongruenza. Certo è che se fosse in qualche modo confermata, questa pista aprirebbe un inquietante scorcio su un mondo pressoché sconosciuto alla stampa italiana e decisamente più estremo rispetto a qualsiasi componente MAGA nota al mainstream. 

Chi sono i Groypers

I Groypers fanno capo a Nick Fuentes, attivista di estrema destra apertamente misogino, antisemita e razzista. Il gruppo prende il nome da un omonimo meme mutuato da Pepe the Frog; i suoi seguaci sono noti per essere molto preparati sui linguaggi di Internet e sappiamo per certo che una rappresentanza di questo gruppo era presente durante l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Ma, soprattutto, tra Groypers e Charlie Kirk non scorreva affatto buon sangue. 

Tra il 2019 e il 2020 si consumarono le cosiddette “Groyper Wars”, come vengono ricordate negli ambienti dell’estrema destra: uno scontro politico frontale in cui Nick Fuentes e i suoi giovani attivisti presero di mira la linea di Charlie Kirk, giudicata troppo moderata su temi come immigrazione e diritti LGBTQ+. La loro strategia consisteva in interventi provocatori durante i dibattiti universitari organizzati da Kirk, con l’obiettivo di spostare ulteriormente a destra l’asse dell’establishment trumpiano. Il rapporto tra Kirk e lo stesso Nick Fuentes è sempre stato apertamente conflittuale e tra i due l’ala “moderata” era rappresentata da Kirk. 

In generale, il mondo MAGA è complicato, una galassia incredibilmente variegata che arriva da lontano, che spesso litiga e che si perde dentro cose di Internet molto futili. Una galassia che nel tempo si è servita degli spazi digitali come strumento di punta per la sua propaganda politica e che ha finito per imbarcare intere comunità online piuttosto problematiche. Basti pensare che il motto dei Groypers è sintetizzato dall’acronimo “RKD4NJF” – che in italiano si traduce con l’espressione “violentare, uccidere e morire per Nicholas Joseph Fuentes” – e che lo stesso Fuentes ha più volte parlato apertamente di uccidere, deportare e arrestare esponenti dei media e avversari politici.

Come ha spiegato su X il giornalista investigativo Adam Cochran, il linguaggio utilizzato da Fuentes è perlopiù iperbolico, ma non è detto che tutti i membri del gruppo – e in particolare in nuovi arrivati – lo interpretino in quel modo. In tal senso esiste almeno un precedente significativo: nel 2023 l’FBI aveva arrestato il ventenne texano Alejandro Velasquez, che stava preparando un attentato a un evento di Turning Point USA, l’organizzazione fondata da Charlie Kirk. Velasquez era un fan di Fuentes e in passato era stato un membro di secondo piano dei Groypers.

Il giorno dopo l’assassinio di Kirk, Nick Fuentes pubblicato un video per stemperare i toni, chiedendo ai suoi seguaci di non impugnare le armi. Su 4chan, uno dei luoghi di aggregazione dei Groypers, Robinson è già considerato #ourguy, il “nostro ragazzo”.

In definitiva: non sappiamo se Tyler Robinson sia o meno un Groyper, quale sia la sua ideologia e nemmeno se ne abbia una. Sappiamo che era una persona che passava tanto tempo online e che era cresciuto in un ambiente conservatore molto dedito alle armi, che aveva imparato a usare fin da bambino. Le motivazioni del suo gesto non sono al momento note, ma questa è una parte della storia che merita di essere raccontata bene, perché da ciò potrebbe dipendere la tenuta stessa di un Paese in cui oggi molti esponenti politici di spicco già evocano lo spettro della guerra civile.

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