Logo

Circolano molte teorie del complotto sull’omicidio di Charlie Kirk

Da Trump a Netanyahu, su X si leggono teorie di ogni genere sull’identità dell’assassino dell’attivista di estrema destra

11 settembre 2025
Condividi

Charlie Kirk, influencer di estrema destra e volto noto del movimento trumpiano MAGA, è stato ucciso il 10 settembre a colpi d’arma da fuoco mentre partecipava a un evento pubblico alla Utah Valley University.

Finora le autorità statunitensi hanno interrogato e rilasciato due persone perché ritenute non avere «alcun legame attuale» con l’attentato. Al momento in cui scriviamo, le indagini per individuare la persona che ha ucciso Charlie Kirk sono ancora in corso. Nel frattempo, su X, si sono diffuse le più disparate teorie del complotto.

I mandanti politici

Una delle cospirazioni che circolano in Rete ha preso di mira Donald Trump. Secondo diversi utenti di X, il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato costretto a “sacrificare” l’attivista politico per metterlo a tacere sulla fantomatica “lista Epstein”; una vicenda che negli ultimi mesi ha visto Trump essere accusato da una parte dello stesso movimento MAGA di insabbiare la verità sul caso del pedofilo e adescatore di minorenni Jeffrey Epstein.

Per altri invece, quanto successo a Kirk sarebbe il pretesto per Trump per invocare la legge marziale – tirata in causa in situazioni di crisi come guerre, rivolte o gravi disordini civili – e sospendere così le prossime elezioni di medio termine previste per il 2026.

Un altro presunto mandante finito dentro le teorie del complotto sarebbe Benjamin Netanyahu. Il premier isralieno, secondo alcuni utenti di X, è un possibile colpevole perché avrebbe annunciato la morte di Kirk soltanto «20 minuti dopo l’assassinio, prima di qualsiasi giornale e anche prima del presidente USA». Il video dell’annuncio ufficiale è stato pubblicato dalla Casa Bianca dopo il tweet di Netanyahu, ma il presidente USA aveva già comunicato l’assassinio di Kirk. 

Un’altra prova che incastrerebbe Netanyahu è una voce girata lo scorso agosto, priva di fondamento, secondo cui una persona vicina a Charlie Kirk avrebbe riferito che l’attivista politico aveva paura che Israele lo volesse uccidere nel caso in cui si fosse avesse criticato il governo israeliano. 

Attivisti DEM e persone trans

Una delle tesi più diffuse sull’assassinio di Kirk ha identificato l’attentatore in una ragazza trans. Questa teoria si basa sul fatto che la sua foto, in una ricerca Google, è stata associata per errore all’account @NajraGalvz (ora cancellato), che aveva pubblicato un tweet in cui annunciava che «Charlie Kirk verrà al mio college, spero davvero che qualcuno lo faccia letteralmente evaporare. Diciamo solo che domani succederà qualcosa di grande».

Tweet (ora cancellato) di @NajraGalvz in cui annuncia che «Charlie Kirk verrà al mio college, spero davvero che qualcuno lo faccia letteralmente evaporare. Diciamo solo che domani succederà qualcosa di grande».

La foto della ragazza trans appartiene però a un altro account X: Michaela, ovvero «@MKaylaUltra», e non ha niente a che vedere con il profilo @NajraGalvz. La stessa Michaela sul suo profilo Instagram ha smenito di aver a che fare con l’assassinio di Kirk.

Un altro possibile assassino scovato da X sarebbe invece un membro del Partito Democratico dello Utah di nome Michael Mallinson. Sui social circola anche una sua foto: un uomo anziano calvo con gli occhiali. La persona ritratta è effettivamente Michael Mallinson, ma non è un attivista politico dei DEM.  Mallinson infatti ha spiegato al New York Times di essere un pensionato di 77 anni che vive a Toronto, in Canada. 

La falsa notizia che identificava l’uomo come l’attentatore di Kirk, accompagnata dalla foto del pensionato, è stata diffusa in origine su X da “Fox 11” (il post è stato poi cancellato), un account fasullo che non ha alcun legame con l’emittente statunitense Fox e che pubblica contenuti con l’obiettivo di generare traffico per il proprio sito web (il cui link è presente nella bio del profilo).

La notizia falsa è circolata anche perché Grok, il chatbot IA di X, l’ha rilanciata dicendo addirittura che «il sospettato, Michael Mallinson, è stato arrestato sul posto». 

Il Twitter calcio l’ha fatto di nuovo

Uno dei contenuti falsi arriva poi direttamente dall’Italia, e più precisamente dalla comunità italiana che parla di calcio su X.

Il presunto attentatore sarebbe “Gustavo Lafessa”. Una sua foto lo ritrae con occhiali da sole, pistola e maglia della Roma. Il post che ha dato origine a questa tesi è stato pubblicato nella notte italiana dall’utente @Moussolinho e, insieme alla foto, conteneva un testo in inglese in cui si leggeva: «Secondo fonti del #Orem Police Department l’attentatore di Charlie Kirk è ancora in libertà ed è stato identificato come Gustavo Lafessa, registrato come Democratico e attivista di estrema sinistra».

Tweet di @Moussolinho in cu identifica “Gustavo Lafessa” come l'attentatore di Charlie Kirk.

Subito dopo la pubblicazione, il contenuto ha iniziato a circolare in modo incontrollato su X ed è stato rilanciato da alcuni account seguiti nella galassia trumpiana. Tra questi @Alaska0420, un profilo da 25 mila follower.

La falsa notizia riguardante l’attentatore è stata presa per buona anche da Grok, l’intelligenza artificiale di X, ed è finita sulla pagina di Wikipedia indonesiana dedicata a Charlie Kirk.

Grok, l'intelligenza artificiale di X, ha diffuso la teoria cospirazionista su "Gustavo Lafessa".

Insomma, per molti account su X “Gustavo Lafessa” è stato effettivamente l’attentatore della Utah Valley University, almeno per qualche ora. 

Una dinamica simile si era già verificata nel luglio del 2024, dopo l’attentato subito a Butler, in Pennsylvania, dall’allora candidato alla presidenza Donald Trump. Anche in quel caso era stato l’utente @Moussolinho a convincere influencer e media di mezzo mondo che il nome dell’attentatore fosse “Mark Violets”, un riferimento al giornalista sportivo romano Marco Violi.

Anche questa volta l’immagine pubblicata su X sembra fare riferimento a Violi, bersaglio storico della comunità italiana che parla di calcio sulla piattaforma un tempo nota come Twitter. Nella mattinata dell’11 settembre, Violi ha fatto sapere tramite i suoi canali social di voler agire per vie legali.

 

 

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp