Il 9 ottobre 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare il contenuto di un’immagine che, oltre ad essere circolata sulla nota applicazione di messaggistica istantanea, è stata pubblicata anche su Facebook e Twitter (e ripresa dal consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, come scritto dai colleghi di Pagella Politica).
L’immagine oggetto della nostra verifica riporta un testo che recita: «La NASA afferma che possibilità di essere colpiti da un asteroide è dello 0,042%. Quella di morire di Covid 19 è 0,026%. E’ tempo di scambiare la tua mascherina con un casco!». In alcuni casi, la frase è attribuita al virologo Giulio Tarro, personaggio criticato in passato per aver diffuso informazioni fuorvianti e prive di fondamento scientifico sulla Covid-19 e le vaccinazioni antinfluenzali.
Dunque, stando a quanto riportato, sarebbe più probabile essere colpiti da un corpo celeste che morire dopo aver contratto la Covid-19. Ma è davvero così? No, i numeri dicono ben altro. Ecco che cosa.
Morire a causa di un corpo celeste
Cominciamo con l’osservare il dato relativo alla possibilità di essere colpiti e morire a causa di un corpo celeste. Precisiamo che parlare di «asteroide» – come fatto nell’immagine oggetto della nostra analisi – non è del tutto corretto ai fini dell’informazione che si vuole veicolare: con questo termine si indica infatti l’oggetto quando è nello spazio in orbita, il meteorite è invece l’oggetto caduto sulla Terra.
Passiamo ora ai numeri.
Per quanto sia sicuramente difficile calcolare con accuratezza la probabilità di un evento simile, basandoci sui dati oggi disponibili i numeri riportati nell’immagine non tornano.
Nell’ottobre 2008 l’astronomo Alan Harris aveva stimato che la possibilità di morire a causa di un meteorite fosse una su 700.000 nel corso della vita, pari allo 0,000143 per cento – un dato di circa 322 volte inferiore rispetto a quanto riportato nell’immagine oggetto di verifica. Una stima più recente, pubblicata a febbraio 2018 da Donovan L. Mathias dell’Asteroid Threat Assessment Project della Nasa, riporta un rischio totale pari a 2.500 decessi all’anno in tutto il mondo.
Inseriamo questi numeri in un contesto più ampio: una possibilità su 700.000 nel corso della vita, o 2.500 decessi all’anno, sono cifre piccole ma in realtà risultano paradossalmente alte.
Oggi infatti si conosce un unico caso sicuro di persona ferita (e non uccisa) dalla caduta di un meteorite: si tratta di Ann Hodges, colpita il 30 novembre 1954 da un meteorite di 5,54 kg che era precipitato nei pressi della sua casa a Sylacauga (Alabama, Stati Uniti). Il meteorite rimbalzò su una radio e la colpì su un fianco mentre dormiva sul divano, lasciandole un grosso livido.
Successivamente, un caso di sospetta morte da meteorite in India, riportato nel 2016, è stato in seguito confutato. Nel 2013 il bolide esploso sopra la città di Chelyabinsk in Siberia ha danneggiato indirettamente 1.200 persone, di cui però solo 112 sono state ricoverate (2 in terapia intensiva), ma non ha ucciso nessuno. Il 22 aprile 2020 è stata invece scoperta, negli archivi del Direttorato Generale di Stato della Turchia, una testimonianza compatibile con una morte da meteorite, che sarebbe avvenuta in Iraq – allora parte dell’Impero ottomano – il 22 agosto 1888: se confermato, si tratterebbe dell’unico caso conosciuto.
Episodi di questo tipo fanno quindi pensare ad una probabilità individuale dell’ordine di un caso di morte su diversi miliardi, non uno su 700.000. Il dato di una possibilità su 700.000 deriva però dalla possibilità che ci colpisca non un singolo meteorite sulla testa, ma dalla possibilità di rari eventi in grado di distruggere enormi zone del nostro pianeta se non addirittura estinguere tutta l’umanità (non diversamente dall’impatto catastrofico che estinse, tra gli altri, i dinosauri 66 milioni di anni fa).
Tali eventi avrebbero ovviamente una mortalità estremamente alta, ma un’incidenza corrispondente assai remota (un impatto come quello che estinse i dinosauri è previsto una volta ogni diverse centinaia di milioni di anni). La cifra di una probabilità su 700.000 è quindi una media “spalmata” che corrisponde a un singolo evento apocalittico che accade ogni qualche milione di anni. Il rischio quotidiano di venire danneggiati da un meteorite è, nei fatti, praticamente nullo.
Le vittime di Covid-19
Passiamo ora al secondo dato, quello relativo alle persone decedute per Covid-19.
La malattia causata dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2 ad oggi (9 ottobre 2020) ha ucciso in Italia ufficialmente 36.083 persone, lo 0,06 per cento della popolazione, una persona ogni 1.673. Si tratta, dati alla mano, di un numero più che doppio rispetto a quanto riportato nell’immagine oggetto della nostra analisi. Ricordiamo poi che nel mondo le vittime per Covid hanno superato la cifra di 1 milione, dato decisamente maggiore rispetto al rischio di 2.500 decessi annuali causati dai meteoriti di cui abbiamo parlato sopra.
Notiamo poi che questa cifra, sia a livello italiano che mondiale, è quasi certamente sottostimata dal momento che all’inizio della prima ondata della pandemia non tutte le vittime per Covid-19 sono state conteggiate e una stima realistica si può ottenere solo considerando l’eccesso statistico di mortalità.
Infine, è poi corretto ricordare che la pandemia è oggi ancora in corso e registra giornalmente delle vittime che vanno ad aggiungersi a quelle fino ad ora piante.
Da dove proviene la (falsa) informazione?
I numeri contenuti nell’immagine oggetto della nostra verifica non sono nati in Italia. Sembrano provenire da una card in lingua tedesca pubblicata originariamente su Facebook il 21 settembre 2020. L’immagine in questione contiene un testo che recita: «Secondo la Nasa, la possibilità che la Terra venga colpita da un asteroide il 2 novembre 2020 è dello 0,042%. Quella di morire di Covid 19 è 0,026%. E’ tempo di scambiare la tua mascherina con un casco».
Si tratta, insomma, di un testo decisamente simile alla versione italiana sopra analizzata ma con un preciso riferimento temporale. La frase originale infatti non menziona la possibilità generica di essere colpiti da un asteroide, ma di essere colpiti da un particolare asteroide, quello che si avvicinerà alla Terra intorno ai primi di novembre. Il riferimento è all’asteroide 2018VP1, che secondo un’analisi realmente realizzata della Nasa e basata su 21 osservazioni ha poco più dello 0,041 per cento di probabilità di impattare il nostro pianeta.
Il dato relativo alla probabilità di «essere colpiti da un asteroide» è dunque frutto di un equivoco generato da una traduzione parziale.
In Italia, è stato menzionato dal virologo Giulio Tarro il 6 ottobre 2020, nel corso del convegno “Politica e scienza al servizio dell’uomo” organizzato dagli antivaccinisti del Movimento 3V e pubblicizzato sul sito dell’Ordine dei biologi campano.
A riportare l’affermazione di Tarro è stato proprio il presidente dell’Ordine nazionale dei biologi – nonché ex senatore della Repubblica – Vincenzo D’Anna, ospite dell’evento, che il 6 ottobre su Facebook ha scritto: «Meteoriti e Virus. Giulio Tarro nel corso di una magistrale relazione al convegno Salute e Politica all’Hotel Terminus di Napoli, ha dichiarato : “La NASA fa sapere che ciascuno di noi ha una possibilità di essere colpito da un meteorite pari allo 0,046 %. Poiché la mortalità (calcolata sulla intera popolazione) da virus Covid è dello 0,026 conviene mettere il casco più che le mascherine».
In conclusione
Circola sui social network e via WhatsApp la notizia secondo cui morire colpiti da un meteorite sarebbe più probabile rispetto ad un decesso causato dalla Covid-19. Dati alla mano, si tratta di una notizia falsa e priva di fondamento scientifico.
Le stime relative alla possibilità di morire perché colpiti da un meteorite indicano – a seconda degli studi – una probabilità su 700.000 o un’ipotesi di 2.500 decessi annui. Queste cifre, oltre a fare riferimento ad eventi che poi nella realtà non si sono mai verificati, sono decisamente diverse rispetto ai dati relativi alle vittime da Covid-19 che da inizio pandemia ad oggi hanno superato a livello mondiale la cifra di un milione. L’immagine oggetto della nostra analisi e, più in generale, la notizia ad essa collegata, sovrastimano quindi il rischio di morire per l’impatto di un meteorite e sottostimano il rischio di morte da Covid-19.
Per quanto riguarda l’origine della notizia, le prime testimonianze online sembrano essere quelle di un’immagine pubblicata su Facebook in lingua tedesca che faceva riferimento ad un preciso evento astronomico previsto per il 2 novembre 2020. Una ripresa parziale e distorta di quel messaggio in tedesco sembra essere stata fatta in Italia dal contestato virologo Giulio Tarro nel corso di un evento pubblico, secondo quanto riportato dal presidente dell’Ordine nazionale dei biologi (ed ex senatore) Vincenzo D’Anna.
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