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Il fine settimana in cui Internet ha pensato che Trump fosse morto

Come è stata alimentata e diffusa la teoria del complotto sulla salute del presidente americano

1 settembre 2025
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Questo fine settimana l’hashtag #TrumpIsDead è diventato di tendenza globale su X. Decine di migliaia di post hanno diffuso voci infondate e alimentato teorie del complotto sul fatto che Donald Trump fosse morto. Ma da cosa sono nate queste speculazioni virali e come sono state alimentate?

Dopo un agosto intenso di impegni pubblici per il presidente statunitense, nell’ultima settimana del mese i media hanno riportato che in maniera insolita per mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 agosto non erano previsti altri eventi simili. La Casa Bianca ha annunciato che Trump avrebbe trascorso il weekend prima del Labor Day – festività federale statunitense che si celebra annualmente il primo lunedì di settembre – a Washington, senza alcuna apparizione pubblica in programma. Questa assenza prolungata ha iniziato ad accendere online la miccia delle teorie più disparate sulle condizioni di salute dell’inquilino della Casa Bianca, riporta la CNN

Una dinamica, afferma ancora l’emittente statunitense, che non dovrebbe sorprendere: Trump a 79 anni sarà il presidente più anziano della storia al termine del suo mandato. A ciò si aggiungono le recenti speculazioni sulle immagini che hanno fatto il giro dei media della mano del presidente con evidenti lividi sul palmo. Il medico del presidente, Sean Barbabella, con una lettera pubblicata dalla Casa Bianca ha rassicurato che i lividi «sono compatibili con una lieve irritazione dei tessuti molli dovuta a frequenti strette di mano e all’uso di aspirina, che viene assunta come parte di un regime standard di prevenzione cardiovascolare». Barbarella ha inoltre specificato che a Trump è stata diagnosticata un’insufficienza venosa cronica, una condizione definita comunque dal medico «benigna e comune, in particolare negli individui di età superiore ai 70 anni».

L’incendio delle cospirazioni sulla presunta morte di Trump è tuttavia esploso in Rete con l’intervista di venerdì 28 agosto a J.D. Vance su Usa Today. Il vicepresidente degli Stati Uniti ha dichiarato di essere pronto a diventare presidente nel caso accadesse una «terribile tragedia». Nella stessa intervista Vance ha aggiunto tuttavia che «il presidente è incredibilmente in salute» con un’«energia incredibile». Queste rassicurazioni non hanno tuttavia fermato i complottisti online, che nelle dichiarazioni di Vance hanno letto una fantomatica verità segreta.

Sono così iniziate a circolare tutta una serie di voci e presunte prove che qualcuno di importante fosse successa a Trump. Ad esempio è stato tirato in ballo anche la cosiddetta teoria del “Pentagon Pizza Index”. Secondo questa tesi che risale alla guerra fredda, se intorno al Pentagono, sede del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, si registra un’impennata anomala di ordini di pizza, questo significherebbe che è in atto una crisi imminente. Questo perché i dipendenti di questi due importanti centri per la sicurezza statunitense sono impegnati in qualcosa di grosso e non possono lasciare il proprio lavoro, motivo per cui ordinano del cibo rapido da mangiare, come per l’appunto una pizza. Il 30 agosto Pentagono Pizza Index, che monitora le potenziali correlazioni tra gli ordini di pizza a tarda notte nell’area e l’attività militare, aveva registrato in una pizzeria in zona un aumento degli ordini del 476 per cento, portando il livello di allerta al massimo. L’attenzione si è quindi focalizzata su questo dato in attesa di un presunto annuncio da parte della Casa Bianca. 

Anche i Simpson sono stati utilizzati per confermare la morte di Trump. Da anni la nota serie animata statunitense è al centro di un filone disinformativo che le attribuisce poteri divinatori a causa di alcune coincidenze occorse nelle oltre 700 puntate andate in onda. Come abbiamo in più occasioni ricostruito su Facta, queste teorie del complotto sui Simpson utilizzano false clip della serie create con l’intelligenza artificiale o parti di episodi realmente andati in onda ma presentandoli in maniera ingannevole. In questo caso, uno dei contenuti diffusi mostrava un presunta scena dei Simpson con Trump dentro una bara in cui era riportata la data «30 agosto 2025». Questa scena, tuttavia, non compare in nessun episodio della serie animata. Si tratta invece di finto fotogramma circola in rete almeno dal 2017 ed è stato utilizzato in diversi contesti disinformativi. I Simpson non hanno mai previsto che Trump sarebbe morto ad agosto 2025.

Sono poi iniziate a circolare sulla piattaforma social le foto di bandiere statunitensi mezz’asta alla Casa Bianca. Ma quelle bandiere si trovavano in quella posizione su decisione della stesso Trump, che aveva ordinato che la stendardo americana fosse esposta a mezz’asta su tutti gli edifici e le installazioni federali fino al tramonto del 31 agosto in omaggio alle vittime della strage del 27 agosto 2025 in una chiesa cattolica di Minneapolis ad opera di giovane con un fucile. In un altro caso è stata diffusa una vecchia foto della Casa Bianca con bandiera a mezz’asta per alimentare la tesi della morte del presidente. 

Nel mentre che #TrumpIsDead era ormai di tendenza su X, sono iniziate ad arrivare le prime smentite. Nel corso di una diretta streaming, lo streamer statunitense Adin Ross ha affermato, dopo aver letto un messaggio che sarebbe stato mandato da Barron Trump, figlio del presidente, che Trump stava bene, specificando «non c’è letteralmente niente che non va».

Il 30 agosto 2025 su Getty Images, una delle agenzie fotografiche più importanti al mondo, è stata pubblicata la foto che mostra Trump vivo e vegeto sul prato della Casa Bianca che, insieme  alla nipote Kai Trump, si dirige al campo da golf Trump National a Sterling, in Virginia. Lo stesso giorno, Reagan Reese, corrispondente dalla Casa Bianca per il sito di destra Daily Caller, ha smentito le voci sulla morte di Trump affermando di averlo intervistato per un’ora «ieri pomeriggio» (qui è possibile leggere l’intervista dove son opresenti anche diverse foto del colloquio).

Il 31 agosto, poi, lo stesso Trump, dal profilo del suo social Truth, ha pubblicato un post per affermare di non essersi mai sentito meglio in vita sua.

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